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Torna in affitto l’appartamento che aveva canne fumarie scoperte e fughe di monossido: “È in sicurezza?”

Oggi Adl Cobas e LUnA hanno manifestato davanti allo studio dell’amministratore del condominio che “si rifiuta però da mesi di mostrarci la documentazione che certifichi la messa a norma”.

20 Gennaio 2023 - 15:28

“L’anno scorso”, ricorda Adl Cobas, “come sportello per il diritto all’abitare abbiamo seguito e supportato una vicenda di un’abitazione in via Nosadella, la quale poteva finire in tragedia. Difatti, l’appartamento dove vivevano quattro studentesse era stato dichiarato inagibile a causa di una fuga di monossido di carbonio; accertato il fatto, in questi mesi alcuni lavori sono stati eseguiti, e ci risulta che l’appartamento stia per tornare in affitto. L’amministratore di condominio si rifiuta però da mesi di mostrarci la documentazione che certifichi, con sicurezza, la messa a norma delle canne fumarie coinvolte nel danno, per le quali, essendo riconducibili a diversi appartamenti, chiediamo conto all’amministratore stesso”.

Oggi, attiviste e attivisti del sindacato e del collettivo LUnA hanno dunque manifestato davanti allo studio dell’amministratore , che però “si è rifiutato di dialogare e rendere contezza dei documenti che attestano la messa in sicurezza dell’immobile, trincerandosi dietro un silenzio che, francamente non comprendiamo, e, anzi, minacciando di chiamare le forze dell’ordine. Anche dall’unità intermedia di salute e tutela ambientale del Comune, sollecitata con due PEC datate 4 agosto e 6 dicembre 2022, nessuna notizia”.

Si legge in conclusione del post diffuso in rete: “Studenti e studentesse, precari, lavoratrici, a fronte di affitti esorbitanti e spese condominiali che vediamo innalzarsi anche del 10/20 %, hanno il diritto a vivere in case sicure! Come sportello per il diritto all’abitare aspettiamo anche delle comunicazioni relative ad altri fatti segnalati negli scorsi mesi, in particolare dal Dipartimento Edilizia e controlli per la situazione di Via Fondazza, e non ci fermeremo finchè non avremo risposte sugli abusi perpetrati a danni di studenti e studentesse, da parte di alcuni proprietari”.