Il centro sociale torinese: “Abbiamo visto tante manifestazioni anche calde ma mai una gestione dell’ordine pubblico così folle. C’erano famiglie, bambini e persone anziane che sono finite in mezzo alle cariche. L’estate è appena cominciata”.
“Una notte di follia poliziesca”, così è stata raccontata in un comunicato dal centro sociale Askatasuna la serata che si è consumata ieri in piazza Santa Giulia a Torino.
Questa la ricostruzione di quanto accaduto: “La notte tra il 20 e il 21 giugno abbiamo assistito a una serata di una gravità inaudita. A poche settimane dai tragici fatti di Piazza San Carlo la polizia è venuta in una piazza piena di gente a provocare. Non troviamo altri termini per definire un’operazione anti-movida portata avanti con la celere in assetto anti-sommossa, tutto per cercare qualcuno che si era portato la birretta da casa o dal minimarket. Sono arrivati 10 blindati pochi minuti dopo l’ora x (le 8 di sera), con gli agenti scesi direttamente con scudi, casco, manganello alla mano e fare minaccioso in mezzo a una folla esterrefatta: ‘ma sta succedendo davvero?!’ era il commento che si sentiva di più”.
Come già accaduto a Bologna quando la celere fece irruzione dentro l’aula studio del 36 di via Zamboni sgomberando degli studenti intenti sui libri, anche questa volta le forze dell’ordine sono piombate su un gruppo di persone che costruivano socialità: “Tanti giovani e abitanti della piazza hanno iniziato a chiedergli di andarsene. Ovviamente c’eravamo anche noi. Alcuni di noi a Vanchiglia ci abitano, altri ci lavorano, altri ancora ci studiano, tutti ci facciamo politica (da ormai 20 anni). Partono cori e canti goliardici ‘Celerino portaci da bere!’ ‘tout le monde déteste la police’ ‘l’ordinanza è solo ipocrisia, non risolve i problemi e porta polizia’. Gli agenti sono nervosi e stanno facendo la solita pessima figura (la scorsa settimana erano già stati cacciati via), nonostante la palese provocazione l’atmosfera resta tranquilla, d’altronde non potrebbero essere più ridicoli con i loro scudi e manganelli per impedire l’aperitivo in una sera d’estate. Visto che nessuno dei presenti si lascia intimidire decidono di andarsene. Tutti tranne la squadra della digos. Gente che conosciamo bene nel quartiere, una degli agenti solo qualche mese fa è venuta a sfrattare una famiglia con tre bambini piccoli. Continuano a provocare, prendono insulti e poi richiamano gli agenti in antisommossa. A questo punto comincia lo scempio”.
Così commenta infine il centro sociale torinese: “Abbiamo visto tante manifestazioni anche ‘calde’ ma mai abbiamo visto una gestione dell’ordine pubblico così folle. La polizia scende manganello alla mano e carica per cento metri spaccando i bicchieri sui tavolini dei locali e spingendo la gente verso una catena che è sul lato della piazza che ha fatto da effetto transenna. Seduti ai tavolini c’erano famiglie, c’erano bambini, c’erano anche persone anziane che sono finite in mezzo alle cariche. Commercianti incazzati neri costretti a chiudere. Giovani presi da attacchi di panico. Ma anche tanta rabbia di chi non ci sta a subire le prepotenze della polizia. 21 giugno. L’estate è appena cominciata”.