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Torino / La rabbia contro il vertice dell’ipocrisia [video]

Dopo il primo atto a Milano, Torino ospita da oggi il summit dei ministri Ue del lavoro. Cariche e lacrimogeni contro il corteo antagonista.

17 Ottobre 2014 - 16:37

(da Infoaut)

Inizia oggi il vertice dei ministri del lavoro dell’Unione Europea che vede numerosi rappresentanti politici riunirsi al Teatro regio di Torino con sorrisi e abbracci per trovare disperati escamotage e imporre nuovi sacrifici per uscire dalla condizione economica attuale. Il tutto avviene in una Torino colpita da una disoccupazione giovanile del 46%, dove Questura e giornali hanno costruito un clima di tensione già nei giorni precedenti, con una militarizzazione annunciata della zona dove si tiene il vertice in queste ore.

Molti lavoratori sono quindi scesi oggi in piazza per contestare l’ennesimo teatrino in atto, circa 10mila secondo alcune stime. Una manifestazione che ha attraversato le strade del centro città e alla quale si sono uniti diverse centinaia di studenti, giovani precari e disoccupati, partiti da piazza Arbarello, ritrovo annunciato nei giorni scorsi dal coordinamento cittadino contro il Vertice. Dopo aver attraversato la strada centrale, il corteo è arrivato nella centralissima piazza Castello, dove la Fiom ha tenuto il suo comizio, mentre la componente di studenti, precari, disoccupati ha cercato di oltrepassare l’ingente schieramento di forze di polizia togliendo le transenne a protezione della zona. Non appena i manifestanti si sono avvicinati, ne è seguito un fitto lancio di lacrimogeni a freddo, per tentare di disperdere le centinaia di persone presenti in piazza.

Nonostante le ripetute cariche effettuate dalla polizia, la piazza ha resistito con determinazione, mentre la polizia cercava invano di sgomberare l’area. Nel corso di una carica sono state fermate 6 persone, di cui due studenti minorenni. Da segnalare l’atteggiamento dei dirigenti della Fiom che durante le cariche hanno continuato con assoluta indifferenza il loro comizio. Così, mentre una componente della piazza cercava di esprimere la propria rabbia, c’era chi dal palco ineggiava all’unità a parole prendendo contemporaneamente le distanze dalla compinente più giovane e determinata della piazza . Eppure, se tra le fila del sindacato c’era chi non si scomponeva per l’operato della polizia in piazza, c’era anche chi, tra le fila dei lavoratori e dello stesso servizio d’ordine della Fiom, ha abbandonato il comizio per restare con chi in piazza Castello voleva dare un segnale forte e determinato.