L’amministrazione: “Aiuti solo attraverso la Protezione civile”. Làbas: “Ruolo società fondamentale”. Social Log: “Diffidare dagli sciacalli”. Anche Usb e Noi Restiamo aprono punti di raccolta di beni: le info.
Il Comune di Bologna frena le iniziative di solidarietà popolare che si stanno diffondendo anche sotto le Due torri per aiutare le popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto. Ecco cosa scrive oggi l’amministrazione: “Raccolte spontanee e non coordinate di alimenti o di altri generi di prima necessità sono sconsigliate poichè l’unico modo sicuro per fare arrivare gli aiuti alle popolazioni colpite è attraverso la Protezione civile”. Ma, al di là delle ombre che proprio sui vertici della Protezione civile si sono allungate in occasione di precedenti calamità (vedi Bertolaso e il terremoto dell’Aquila), perchè dare per scontato che singoli individui e soggetti non istituzionali non possano mettere in campo, utilizzando un opportuno buon senso, un aiuto concreto? Una risposta alla presa di posizione del Comune arriva da Làbas, una delle realtà che da ieri sono impegnate nella raccolta di beni di prima necessità: “Siamo in contatto con le Brigate di Solidarietà Attiva – Terremoto Centro Italia, che stanno organizzando il centro di raccolta di Colli del Tronto, località a 35 chilometri da Amatrice, dalla quale partiranno le distribuzioni coordinate dalla Protezione civile. Porteremo lì tutto il materiale che raccoglieremo. Andare nelle località colpite senza coordinamento è inutile e dannoso per la viabilità dei soccorsi. Come richiesto, sospendiamo così la raccolta e consegneremo tutto nel week-end. Purtroppo sembra che l’amministrazione di Bologna, invece di sostenerle, stia screditando queste iniziative di auto-organizzazione che godono di notevole esperienza accumulata nei numerosi progetti di cooperazione nazionali e internazionali, nonché della fiducia di tantissime persone. Ma fuori dalle istituzioni e dagli enti ‘ufficiali’ c’è una società in grado di organizzare la solidarietà in maniera razionale e competente. Forse è proprio la storia recente a suggerirci che dove le istituzioni sbagliano la gestione delle calamità naturali, il ruolo della società diventa fondamentale”. Con l’occasione, Làbas aggiorna anche le priorità della raccolta: “Prodotti per l’igiene personale di qualunque tipo (pannolini, assorbenti, saponi, detersivi, prodotti per anziani); vestiario e coperte solo se nuove e chiuse ermeticamente; alimenti a lunga conservazione, con una particolare attenzione a chi soffre di celiachia. Ci hanno comunicato che c’è una mancanza di vestiario per i defunti. Si cercano dunque abiti puliti, lunghi e scuri. Non portateci altre tende”.
Anche Social Log, in campo da ieri con il centro raccolta in via de Maria, difende le iniziative dal basso, commentando così le notizie mainstream che qualche tempo fa rivelarono come a beneficiare delle donazioni tramite Sms fatte dai cittadini per i terremotati abruzzesi furono più che altro le banche: “Viva la solidarietà popolare organizzata dai cittadini e gente semplice come noi e come tutte quelle persone che ieri pomeriggio hanno portato tantissimo materiale per le popolazioni terremotate e che domenica partirà da Bologna per raggiungere i magazzini già allestiti dalle associazioni in loco! Diffidiamo da banche, partiti e sciacalli di ogni risma, uniamoci tra noi e costruiamo solidarietà vera!”.
Intanto, anche l’Usb di Bologna scende in campo: “In collaborazione con altre realtà attiviamo da oggi un punto di raccolta di generi di prima necessità e di conforto per le popolazioni colpite dal terremoto . Provvederemo ad inviare al più presto direttamente ai centri raccolta nelle zone colpite dal sisma. Servono urgentemente: prodotti per l’igiene personale (carta igienica, sapone, tovaglioli, shampoo, bagno schiuma, asciugamani, accappatoi, dentifricio, spazzolini, pettini, spazzole, ciabatte per doccia, etc), coperte, indumenti in ottimo stato (biancheria intima, maglioni, scarpe, pantaloni, giacche a vento), cibi a lunga conservazione (zucchero, sale, tonno, fagioli, carne in scatola, latte, biscotti, fette biscottate, caffè, marmellata, etc). Il primo materiale verrà raccolto a partire da oggi giovedì 25 a sabato 27 agosto, dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 14 alle 18 presso la sede Usb in Via Saffi 69 a Bologna, per la consegna contattateci al 0510065997 oppure 3381303599″.
Si muove anche la campagna Noi Restiamo: “L’emergenza è appena iniziata: dopo la prima giornata di scavi il numero delle vittime è aumentato vertiginosamente, e la fotografia dei comuni coinvolti ci parla di una situazione che sarà lunga a risolversi. Per questo è importante attivare le maglie della solidarietà, quella che la popolazione della nostra regione ha saputo dimostrare nel recente sisma del 2012. Anche la campagna Noi Restiamo ha avviato i contatti con le realtà attive in Centro Italia per l’invio di prodotti di prima necessità. Col passare delle ore e dei giorni vi terremo aggiornati in merito alle possibilità di sostenere le comunità colpite in maniera efficace e coordinata con le realtà territoriali. Intanto chiediamo a tutti di contribuire con un piccolo sforzo all’invio di prodotti utili che stanno venendo smistati nei punti di raccolta prontamente attivatisi in città, tra cui segnaliamo in Bolognina quello attivo presso il Barnaut, via Ferrarese 2, vicinissimo a Piazza dell’Unità. Aperto tutti i giorni dalle 7 alle 24. Servono urgentemente: cibo a lunga conservazione, prodotti per l’igiene personale, coperte e indumenti in buono stato. Questo è un paese in cui l’alta sismicità di molte zone ha fatto il paio con gli aspetti peggiori e migliori che hanno caratterizzato la nostra storia. Gli sfollati dei terremoti di quarant’anni fa sono ancora dentro le baracche che dovevano essere temporanee per definizione; gli speculatori del mattone si sono sempre avventati come sciacalli; la Protezione Civile è stata scambiata per un bancomat a uso di pochi, e la privatizzazione del 2012 non ha certamente invertito questo trend; l’abnegazione dei soccoritori non è stata sempre gestita con altrettanta rapidità e professionalità (anche in questa occasione ci sarà da fare i conti con i ritardi resi noti dagli operatori); i tagli continuano a minare le importantissime operazioni cui sono costantemente chiamati a rispondere i Vigili del fuoco… Ma la storia ci parla anche di una solidarietà infinita, dell’organizzazione dal basso, della cooperazione spontanea, ed è ad esse che dobbiamo fare ricorso perchè rimanga accesa l’attenzione popolare intorno a quanto è avvenuto e avverrà ad Amatrice, ad Accumoli e nelle tante località devastate, per evitare che corrotti e corruttori possano gestire il teatrino delle loro solite sceneggiate”.