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Teo, il giudice sconfessa la Procura: “No a pena esemplare”

Le motivazioni della condanna per il manifestante fermato in piazza San Domenico il 18 ottobre: è stato giudicato solo sulle circostanze dell’arresto, mentre il pm chiedeva una sentenza che considerasse l’intera portata dei fatti della giornata.

30 Ottobre 2014 - 12:27
L'arresto di Teo (frame ZicTv)
L’arresto di Teo (frame ZicTv)

“La richiesta di condanna alla pena di due anni del pm” ha “accenti di ‘esemplarità’ che devono rimanere estranei a questa sede” dove si deve prendere in considerazione solo “la condotta processualmente accertata” e non “l”intera portata degli accadimenti”. E’ quanto si legge nelle motivazioni della condanna a 8 mesi  per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale per Matteo, il 32enne che è stato arrestato in piazza San Domenico, durante la carica della polizia contro il corteo antifascista dello scorso 18 ottobre.

Il giudice ha riteneto dunque Teo colpevole di aver sferrato un calcio al ginocchio di uno dei due poliziotti che lo avevano bloccato, episodio che definisce di “modeste conseguenze lesive”, ma “allo stato non vi sono elementi per ritenere che egli sia stato artefice di altri gesti delittuosi”. Di certo non poteva aver lanciato razzi o bombe carta perché “aveva le mani impegnate a reggere il plexiglas”, come risulta da alcune immagini e dalle testimonianze dei dirigenti di polizia. Dunque, “non vi e” prova che egli abbia agito come istigatore o come partecipe materiale o morale di eventi lesivi di ben più significativa portata subiti nel corso del pomeriggio da agenti impegnati in servizio di ordine pubblico”.

Insomma, vero è che il manifestante era “in prima linea in un corteo che già aveva rivelato intendimenti offensivi di particolare intensità”. Ma resta “l’assoluta carenza di prove circa il suo personale coinvolgimento in altri episodi consumati nella medesima giornata”.  Pertanto la sentenza emessa lunedì 20 ottobre non ha potuto che respingere la richiesta di una pena “esemplare” a 2 anni avanzata dal pubblico ministero. Il dispositivo riconosce inoltre le attenuanti generiche per l’assenza di precedenti penali e per avere una regolare attività lavorativa. Gli avvocati Elia De Caro e Gian Andrea Ronchi confermano che presenteranno appello.