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Tav in Valsusa, via libera del Cipe

Tra una settimana verrà presentata richiesta per il finanziamento Ue, non è scontato che venga concesso. Intanto oggi 19 condanne fino a 8 mesi per un’azione notav del 2012.

20 Febbraio 2015 - 18:42

Il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha approvato oggi il progetto definitivo della tratta italiana della ferrovia ad Alta Velocità Torino-Lione.

Martedì prossimo a Parigi verrà firmato il protocollo addizionale all’Accordo Italia-Francia del 2012, due giorni dopo i due governi presenteranno a Bruxelles la richiesta di finanziamento comunitario al 40% per l’ammontare di tutte le opere previste nel periodo del budget 2014-2020 della Commissione europea. Che la richiesta venga accolta non pare scontato: hanno destato polemiche nei giorni scorsi le dichiarazioni del presidente di Lyon Turin Ferroviaire, che ipotizzava una decurtazione del finanziamento o un rinvio dell’erogazione, entrambi scenari che metterebbero in serio dubbio che l’opera venga mai realizzata.

Occupazione Geovalsusa 2012 (foto notav.info)Oggi è stato anche il giorno di nuove condanne verso attivisti NoTav, stavolta per l’occupazione, nell’estate 2012, degli uffici della Geovalsusa, una società coinvolta nel cantiere. Per 19 persone il tribunale di Torino ha previsto pene dai 5 agli 8 mesi. Le accuse: violazione di domicilio, violenza privata, danneggiamento, minacce, accesso abusivo a sistema informatico e resistenza a pubblico ufficiale.

La notizia è stata diffusa dal portale notav.info: “Ancora una volta, non saranno le sentenze di Tribunale a cancellare o intimidire la storia ventennale di resistenza e dignità del popolo No Tav – si legge sul sito – la sentenza di oggi è una ragione in più per essere in piazza domani a Torino, per ribadire il no ad un’opera inutile e dannosa e per sostenere i tanti No Tav condannati, indagati o tuttora sottoposti a restrizioni della propria libertà per aver lottato e resistito”.

Domani, finalmente, non saranno ministeri e tribunali ad aver parola, ma il popolo della Valsusa contrario alla grande opera e i moltissimo solidali su cui può contare da tutta Italia.