Il collettivo: “La proprietà ci incontri, abbiamo un progetto e pensiamo che non siano i manganelli della celere a dover risolvere il problema politico del diritto all’abitare”.
Ieri mattina abbiamo occupato a scopo abitativo una palazzina in via Irnerio. Si tratta di una struttura lasciata vuota e abbandonata dal 1990. Venne occupata da alcune famiglie migranti insieme al comitato Senza Frontiere nel 1992, poi le famiglie furono sgomberate. Da quel giorno per ben 24 anni la struttura è stata utilizzata per pochi mesi e poi riabbandonata nello stato in cui ieri l’abbiamo trovata: tappeti di siringhe, muffe e sudiciume. I locali non sono inagibili, sono semplicemente stanze abbandonate e lasciate al degrado. Anche questo anno sarà un nuovo anno di crisi e grandi difficoltà anche per noi studenti universitari che non appena ci iscriviamo all’università abbiamo a che fare con affitti in nero, caparre non restituite, libri costosi, e tasse esorbitanti, per non parlare del caro-vita complessivo che a Bologna è alle stelle! Chiediamo se sia possibile che nella nostra città a fronte delle difficoltà e della povertà degli studenti sia possibile e giusto lasciare vuoti immobili con numerose stanze per ben 24 anni?
Noi vogliamo fare la nostra parte lottando contro queste ingiustizie e non solo, e annunciamo che stiamo auto-recuperando l’immobile mettendo le nostre energie in comune e ridando vita a quei locali vuoti che da oggi sono un sostegno a chi non può permettersi di pagare affitti per ricchi o non vuole pagare affitti in nero per dei veri e propri tuguri (fatevi un giro dentro le case abitate dagli studenti in via Petroni, la vergogna è sotto gli occhi di tutti!). Già in un solo giorno siamo riusciti a rendere dignitose e vivibili diverse stanze, con l’ambizione di riuscire a risistemare tutto in tempo breve, per rendere il posto abitabile ed utilizzabile per davvero. Già diversi studenti,passanti o vicini, sono venuti a salutarci e darci solidarietà, rincalzando il fatto che quello stabile era vuoto da tanto tempo. Chiediamo alla proprietà dell’immobile di incontrarci, abbiamo un progetto di auto-recupero e pensiamo che non siano i manganelli della celere a dover risolvere il problema politico del diritto all’abitare per gli studenti che riguarda tutta la città, nessun ente pubblico o privato escluso!
S.O. Taksim
> Alcune foto sullo stato dell’immobile prima e dopo l’occupazione:
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