Il collettivo: "L'obiettivo è quello di fare informazione, autoformazione e accompagnamento verso i servizi del sistema sanitario nazionale per tutt*, in particolare per le persone marginalizzate e meno tutelate dal nostro apparato burocratico".
I dati del 2017 parlano di un aumento di circa un punto percentuale rispetto al 2016. Cresce intanto il numero di aborti farmacologici. E solo adesso la Regione promette contraccettivi gratuiti ai minori di ventisei anni.
Cobas: "Cedere un servizio strategico vuol dire sferrare un colpo durissimo alla sanità pubblica". Sgb, intanto, si mobilita contro il comportamento "autoritario" di una dirigente scolastica e per costruire lo sciopero dei lavoratori Tper.
Ieri anche a Bologna mobilitazione contro la commercializzazione della salute e la privatizzazione della sanità, con una giornata di informazione e confronto in piazza Re Enzo: "Fermare le politiche dettate dall'austerità imposta dell'Unione europea".
Intervento della Polizia municipale in via dell'Aeroporto. Intanto cresce l'attività dell'ambulatorio che assiste clochard e stranieri senza tessera sanitaria. E domani in piazza Re Enzo presidio "contro la commercializzazione della salute".
Se una donna entra in ospedale per un'interruzione volontaria di gravidanza ha più del 53% delle possibilità di non riuscirci per il rifiuto di ostetrici e ginecologi. Gli anestesisti che si rifiutano sono il 32,5%.
La manovra, che si aggiunge alle riduzioni già effettuate per un totale di 500 unità, verrà realizzata entro il 2017 per rispettare il tetto regionale di 3,7 posti ogni mille abitanti.
La denuncia di Social Log, che avvia una campagna per difendere i diritti dei minori che non possono prendere la residenza negli stabili occupati e una raccolta di materiale scolastico.
Nel quartiere Reno un comitato di cittadini ha raccolto 1.300 firme e propone un'assemblea pubblica per sabato 8 febbraio'014 alle 9 in via Battindarno 183: "Silenzio imbarazzante delle istituzioni".
Il Comitato No Debito lancia una campagna di informazione su "una politica di smantellamento che aggrava una situazione già da tempo in declino".
"In piazza con l’Europa che lotta per dire NO al governo, alla distruzione di scuola, sanità e servizi sociali, alla chiusura delle fabbriche, ai licenziamenti, alla cancellazione dei diritti del lavoro..."
Quattrocentocinquanta cittadini hanno firmato una petizione per chiedere la continuazione delle attività socio-sanitarie presenti nel territorio.
