In quarantasei a processo per un blocco ferroviario nel 2015 durante la protesta contro le eradicazioni, scatta la petizione online: "Difendevano la loro storia ed il loro futuro. Oggi hanno bisogno del sostegno di tutti".
Nel cuore della notte le forze dell'ordine hanno fatto irruzione al campo di uliveti presidiato dal comitato contro il gasdotto. A rischio ci sono gli alberi d'olivo già estirpati dal terreno che rischiano di morire.
Al presidio No Tap di San Foca arriva la celere per permettere l'espianto di decine di ulivi secolari. Tensioni, malori e cariche contro i manifestanti.
Attivisti salentini si oppongono alle eradicazioni delle piante secolari per fare spazio a una condottura proveniente dall'Azerbaigian.
Il Comitato lavoratori delle campagne: "Nessuno si azzardi a dire che l'incendio è stato appiccato da qualche abitante del ghetto, che si sono rifiutati di andarsene nonostante gli sia stata offerta un'alternativa. L'alternativa è un'invenzione".
Dalla rete delle campagne in lotta: "Non accettiamo che la violenza sulle donne venga strumentalizzata dalle stesse istituzioni per giustificare interventi repressivi".
Sgb: "In Emilia Romagna su 364 chilometri di linea ferroviaria gestiti dalla Fer solo 4,8 Km sono provvisti di tecnologia in grado di correggere l'eventuale errore umano".
Da Melting Pot un reportage sulla condizione nelle campagne pugliesi. A febbraio un'incendio ha distrutto gran parte dell'accampamento nel quale vivono da anni. Oggi dopo l'operazione dell'antimafia in decine rischiano l'espulsione.
Riceviamo un nuovo contributo da Urupia sul caso Xylella: "La stragrande maggioranza delle piante pugliesi curate con buonsenso non manifestano sintomi". Mentre dove si abusa di sostanze chimiche...
Un contributo dalla Comune di Urupia: sono molte le domande attorno al disseccamento degli olivi attribuito dalle istituizioni alla Xylella fastidiosa, ed è nato un movimento contro le eradicazioni.
Ieri a Nardò assemblea delle reti antirazziste e associazioni pugliesi. La "Masseria Boncuri", dove da una settimana sono in sciopero i lavoratori migranti, è già un punto di riferimento e un laboratorio politico
"Aziende e caporali hanno capito che qualcosa è cambiato" e accolgono le prime richieste dei lavoratori migranti: contratto regolare e salario raddoppiato
