"Meglio tardi che mai", scrive il Coordinamento Migranti commentando i nuovi bus verso l'hub, ma intanto "l’etica della logistica comincia con gli scarafaggi del Mattei, che il Comune ostinatamente finge di non vedere, e finisce con i salari bassi che le imprese pagano alle/i lavoratrici/ori utilizzando i subappalti e il ricatto del permesso di soggiorno".
Ancora blocchi al Caab: “Basta licenziamenti pretestuosi”
Ieri sera nuovo sciopero: "Le ragioni del malessere non sono causate dal solo allontanamento dei delegati sindacali. Vi sono serie problematiche che riguardano molti dei lavoratori presenti, che vanno dal lavoro nero a cooperative totalmente inaffidabili". Nel mondo della scuola, invece, scatta lo sciopero all'Aldrovandi-Rubbiani contro la gestione "sempre più autocratica" da parte della dirigenza.
Il silenzio etico. Migranti, logistica e amministrazione comunale.
La manovra anti-scioperi dell'Interporto svela "la vera etica che hanno in mente le istituzioni cittadine firmatarie della Carta metropolitana: l’etica del profitto dei padroni, basata sulla libertà di rendere conto solo ai 'sindacati responsabili', sempre disposti a firmare qualche accordo per far sì che lo sfruttamento nei magazzini prosegua senza interruzioni", scrive il Coordinamento Migranti.
Sarebbe questa la “logistica etica”? Bella schifezza
L'Interporto, puntando sulla 146, studia come impedire scioperi e fermi dei sindacati di base. Lo conferma l'intramontabile Alberani, paracadutato da Lepore nel management dell'hub: l'obiettivo è dire "no alle forze sociali che promuovono blocchi improvvisi e selvaggi, che hanno meno senso di responsabilità di altri". Eccola, l'etica: decidere come le/i lavoratrici/i devono combattere lo sfruttamento.