La rete D(i)ritti alla città: "Il blitz della polizia nell'area dell'ex caserma Stamoto di qualche giorno fa è la risposta, nello stile più ciclico e banale, al disagio provocato dall’oblio cui ampie aree urbane sono soggette".
Oggi l'intervento da parte di Polizia e vigili urbani nell'area un tempo militare, inutilizzata ormai da molti anni: all'interno del complesso sono stati trovati sette occupanti.
Un modo per "permettere alla cittadinanza di attraversare una delle più grandi aree militari dismesse in città, uno tra i numerosi spazi pubblici dei quali non è possibile fruire", spiega la rete D(i)ritti alla città, sottolineando che sull'area "il Comune ha stipulato un accordo con il ministero della Difesa che contiene una clausola di segretezza".
Cancellata ieri la scritta apparsa due mesi fa in via Gobetti. Intanto, in Comune si è riaperta la discussione sull'Xm24. Mentre sull'ex caserma Stamoto, dopo anni di abbandono, l'unico progetto emerso finora riguarda un parcheggio.
L'Esercito, guarda caso dopo lo sgombero: "Bonifica a breve". Làbas organizza due giorni per mettere in mostra un'altra ex caserma, la Masini occupata. E intanto si allungano (ancora) i tempi per riqualificare l'ex cinema Arcobaleno.
Noi Restiamo: "Ecco risposta al tentativo di ridare vita ad uno spazio abbandonato". Sostegno dal Cua. Diverse solidarietà per La Rage (nove i fogli di via). Ieri "biciclettata solidale" di Eat the rich: pranzo agli attivisti ai domiciliari.
Noi Restiamo: "Mentre in tante città si scende in piazza contro le parate del 2 giugno, liberiamo gli spazi" di via del Parco "dalla polvere e dal silenzio decennali, lanciamo il progetto della Zona Militare Liberata".
