Sovraffollamento, assenza di presìdi sanitari e di vestiti per l'inverno e una disparità di trattamento tra la stagione turistica e il resto dell'anno. A provare a bilanciare il quadro, alcune esperienze di solidarietà nate spontaneamente.
Da quattro giorni in una cinquantina occupano la piazza: "Non vogliamo essere rinchiusi in una prigione, lasciare le impronte non ci da libertà nelle nostre scelte future". Il collettivo Askavusa: "Chiudiamo il centro di detenzione".
Il collettivo Askavusa: "Noi lampedusani dobbiamo chiederci se vogliamo riprenderci in mano le sorti di questa comunità o abbandonarla ad un manipolo di personaggi arroganti e menzogneri che la stanno rendendo base militare, carcere e palcoscenico".
