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Sulle materne “si fa il gioco delle tre carte”

L’accordo del Comune con Cgil, Cisl e Uil “è solo una trovata da azzeccagarbugli”, commenta l’Sgb (che attacca Merola anche per il caso del quadro regalato a una dirigente). Mentre continua la petizione: già 3.000 firme.

15 Dicembre 2017 - 18:37

“Come nel gioco delle tre carte dove il banco vince sempre e i polli vengono spennati, Cgil, Cisl, Uil e Giunta comunale cercano di prendere in giro lavoratori e cittadini sulla tariffa di frequenza per la scuola dell’infanzia comunale. La Giunta vuole eliminare un caposaldo sul quale si basa il valore universalistico del diritto allo studio immettendo una tariffa di frequenza? Questo fa giustamente imbestialire quei cittadini che già nel referendum del 2013 si espressero chiaramente in difesa della scuola pubblica, laica e gratuita?  Ecco arrivare in soccorso di Merola e dei suoi, i sindacati ‘amici’ che si inventano e sottoscrivono l’immissione nella scuola dell’infanzia comunale della tariffa di frequenza legata questa volta alla mensa”. Così Sgb dopo l’accordo siglato ieri tra l’amministrazione e i sindacati confederali. ” Con questa bella trovata da azzeccagarbugli- continua la sigla di base- tutte e due le parti provano poi a sostenere di avere vinto mentre con questa farsa ci rimette ancora una volta la scuola pubblica. Noi non ci facciamo prendere in giro e chiediamo il ritiro della delibera che è rimasta tale e quale a quella di prima”.

L’Sgb attacca il sindaco Merola anche per un’altra vicenda, emersa nei giorni scorsi, scrivendo: “Cari dipendenti comunali, provate ad immaginare, di trovare un bell’oggetto d’arredo nel vostro ufficio (sappiamo che ci vuole molta fantasia ma provateci lo stesso), di prenderlo e portarvelo via con l’intenzione di regalarlo ad una vostra amica per le feste natalizie. Al momento del regalo dovete sussurrarle nell’orecchio ‘non è proprio in regalo, lo dovrai infatti restituire se qualcuno che arriverà a lavorare nel mio ufficio, quando anche io sarò andato in pensione, se ne accorgesse e per caso volesse chiederti di restituirlo’. Ecco, è quello che più o meno ha fatto il sindaco Merola, il quale ha visto un quadro del pittore Borgonzoni, l’ha staccato dalle pareti del Palazzo Comunale e l’ha ‘regalato’ con la formula del ‘comodato gratuito’ alla ex dirigente Iannucci, in occasione dei saluti per il proprio pensionamento. Ora provate invece ad immaginarvi le conseguenze del vostro gesto se scoperti dal dirigente… Esatto! Licenziati in tronco ‘grazie al decreto Madia che ogni abuso si porta via’ ( a parte quelli di chi comanda). Le conseguenze per il sindaco invece?… Esatto! Nessuna! Siamo anzi sicuri che, appena avrà l’occasione, dirà che è tutto un complotto nei suoi confronti”. Dopo le polemiche sul caso, la dirigente ha fatto sapere di aver deciso di restituire il quadro.

Tornando al tema materne, commenta il Comitato bolognese Scuola e Costituzione: “Prendiamo atto che amministrazione e sindacati confederali hanno raggiunto un accordo che manterrebbe la gratuità introducendo una tariffa di frequenza. E’ un gioco di parole ipocrita. Ormai l’amministrazione motiva questa grave scelta solo con un risparmio dell’Irap che non è contenuto nella delibera attuale e che, in base a meccanismi non ancora resi noti, potrebbe nelle casse comunali 1,3 milione in più sottratto però alla casse regionali. Sindacati e amministrazione non sono stati capaci di ascoltare i genitori delle scuole dell’infanzia che nell’assemblea convocata all’ultimo momento dall’assessore PIllati con i presidenti dei comitati di gestione di nidi e infanzia svoltasi ieri 14 dicembre hanno detto chiaramente che non accettano che considerazioni economiciste calpestino il principio fondante della scuola pubblica ovvero che è aperta a tutti e quindi gratuita”. Intanto la petizione on line lanciata ieri per chiedere il ritiro della delibera ha raggiunto circa 3.000 firme.