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“Studenti per il sì” contestati a Giurisprudenza

Blitz a un’iniziativa degli “Studenti di sinistra per il sì” che sospendono il dibattito, Hobo: “La casta, dentro e fuori l’Università, ha sempre più paura del no” al referendum costituzionale.

05 Novembre 2016 - 11:03

(foto fb HoboBologna)Si sono presentati alla sala feste di palazzo Malvezzi, in zona universitaria, e in “diversi studenti sono intervenuti al dibattito, per dire, come scritto sullo striscione, che ‘a baroni e yesman i giovani precari dicono no'”. Così si legge in un comunicato degli universitari di Hobo, che hanno interrotto ieri un incontro con due docenti universitari promosso dagli “Studenti di sinistra per il sì”, siglia di area Pd.

“Immediata la reazione isterica dei docenti – racconta il collettivo – e degli organizzatori, che hanno prima chiesto in modo inquisitorio cosa ci facessero in quella sede degli studenti (studenti veri, non con la tessera di partito!) a una discussione ‘tecnica’ (cioè di esperti che in modo neutrale sostengono Renzi!), poi hanno a più riprese urlato contro chi stava esprimendo le ragioni del no, arrivando addirittura al tentativo di strappare il microfono dalle mani a uno studente di giurisprudenza. Alla fine, impauriti dalla verità, hanno deciso di interrompere il dibattito e abbandonare l’aula”.

Prosegue il testo: “La verità è infatti che, mentre al sì dei baroni e della casta vengono spalancate le porte delle aule universitarie, del no non si può parlare. Lo dimostra l’assemblea impedita a scienze politiche la scorsa settimana, lo dimostra la circolare ministeriale che espressamente cerca di tappare la bocca a chi si oppone al governo. Soprattutto, non si può parlare del no come liberi studenti e precari, cioè al di fuori di partiti e rappresentanze istituzionali. Alla fine, non poteva mancare la chiamata della polizia da parte di chi adesso ha la faccia tosta di parlare di ‘prepotenza’ e ‘squadrismo’, facendo il solito copia e incolla dei comunicati del PD contro chiunque si opponga alle politiche renziane. L’unica prepotenza è quella che ogni giorno subiamo da parte di chi governa la crisi, arricchendosi sulle nostre spalle. L’unica prepotenza è quella del potere e di chi si prostra al suo cospetto. Anche la giornata di oggi dimostra che la casta, dentro e fuori dall’università, ha sempre più paura del no. La strada è quindi quella giusta, per cacciare Renzi e cambiare davvero”.