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Studenti medi in piazza: blocchi del traffico e assemblea ai giardini Margherita

Il corteo più partecipato è partito da piazza San Francesco sfilando anche sui viali per il “Block day”. La manifestazione si è conclusa ai giardini Margherita con un’assemblea pubblica. Report e comunicato del Cas.

17 Novembre 2011 - 15:10

Di nuovo studenti medi in piazza, questa mattina, a Bologna. Per il “Block day” diversi cortei sono partiti dalle varie scuole bloccando il traffico lungo il percorso e alle porte di accesso al centro. Il corteo partito dal Copernico, tra l’altro, passando lungo via Zamboni ha respinto una provocazione dei neofascisti del Blocco studentesco, eliminando un cartellone contro Santa Insolvenza. Dopo essersi concentrati in piazza San Francesco, gli studenti hanno dato via ad un corteo di alcune migliaia di partecipanti: dopo aver percorso via Marconi, la manifestazione ha imboccato i viali fermandosi per diversi blocchi del traffico lungo il cammino. In piazza, con gli studenti delle superiori, anche i “devoti” di Santa Insolvenza e gli occupanti della facoltà di Lettere. La manifestazione si è conclusa ai giardini Margherita, per una grande assemblea pubblica.

Un’altra manifestazione, con alcune centinaia di persone tra le quali i Draghi ribelli, è partito invece da porta Saragozza attraversando il centro storico. Il corteo si è concluso in piazza Santo Stefano, dove ha preso la parola anche l’assessore provinciale alla Scuola, dell’Idv: si è augurato un “cambio di passo” con il nuovo Governo Monti, perchè a suo dire si passa “da un ministro della distruzione a uno stimato professore universitario”.

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> Il comunicato inviato dal Cas:

Lo avevamo annunciato che oggi il 17 novembre nella giornata globale dello studente, avremmo paralizzato Bologna, cosi è stato!

Fin dalla prima mattinata le scuole, radunate nei fulcri centrali della circolazione metropolitana, hanno dato avvio ai primi blocchi. Da porta Galliera a porta Santo Stefano una pratica comune ha collegato i vari spezzoni pronti a dirigersi verso il concentramento di P.zza S.Francesco.

Un’ora di blocchi e poi via verso il centro cittadino: chilometri di code, circolazione paralizzata.

Alle 9.30 confluiti tutti i vari cortei in Piazza, in 3000 siamo ripartiti con lo striscione d’apertura SAVE SCHOOL NOT BANKS (17 NOVEMBRE BLOCK DAY, OCCUPY THE SCHOOL), la direzione era chiara, gli intenti pure e dopo via Marconi di corsa dopo esserci smarcati da decine di poliziotti, la via principale di Bologna era completamente paralizzata.

In via Emilia rimbombavano i nostri cori, i colori dei nostri fumogeni e più determinati che mai ci siamo diretti verso le periferie a portare le nostre istanze contro la dittatura della finanza, ribadendo che non abbiamo governi amici e che il dopo Berlusconi parlerà ancora di tagli alle scuole e al nostro futuro.

Dai balconi decine di famiglie davano solidarietà al corteo sventolando strofinacci e in parte scendendo in piazza a bloccare con noi la strada.

Durante il corteo sono comparse una decina di carte da gioco in cartone, con i volti di Monti, Berlusconi, Bersani, Trichet e la Cancellieri, vestita da dama di picche, i fautori della crisi, i governanti di turno, schiacciati simbolicamente sotto i piedi degli studenti per mostrare, come oggi tutti i cortei in Italia e nel mondo gridavano che siamo nati per camminare sulle teste dei re e che non ci rappresenta nessuno.

Rientrati sui viali abbiamo continuato la pratica del blocco fino ai Giardini Margherita dove un’assemblea conclusiva ha discusso sui rilanci da portare nelle scuole, occupandole partendo dall’esempio del Sabin e del Serpieri.

La grande giornata di lotta promossa Collettivo Autonomo Studentesco che ha rilanciato la discussione e la condivisione dei percorsi nelle assemblee e nei collettivi interni alle scuole, ha reso esplicita la voglia di mettersi in gioco e di riprenderci il nostro futuro con le pratiche del blocco, nonostante la forte repressione delle dirigenze scolastiche delle nostre scuole.

In questo clima, mentre il movimento studentesco crea veri momenti di lotta e ostruzione ai tentativi della controparte di farci pagare il costo di questa crisi, c’è chi organizza invece dei clamorosi flop come il concentramento in porta Saragozza promosso dal PD e dalla rete degli studenti, dove poche decine di studenti sono andati a confrontarsi alla fine di un mini corteo in P.zza Santo Stefano con un assessore, quando da anni il 99% urla chiaramente nelle piazze che non ci rappresenta nessuno.

Siamo certi che da domani la gioia e la rabbia del nostro corteo contagerà tutti gli studenti e le studentesse. Saluti all’1% di P.zza Santo Stefano.

SEE YOU ON THE BARRICADES

Collettivo Autonomo Studentesco