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Studenti medi: “Altre scuole si preparano ad occupare”

Il comunicato diffuso al termine dell’assemblea delle scuole che si è svolta ieri, in vista della manifestazione del #27N. Conclusa l’occupazione dell’Isart: “Importante momento di crescita collettiva”.

22 Novembre 2013 - 15:06

27 Novembre: ripartiamo dai nostri bisogni!

L’assemblea è iniziata con interventi dalle varie scuole, molte delle quali si stanno organizzando per occupare: gli studenti hanno denunciato la mancanza di spazi adeguati alle assemblee d’istituto, la presenza di edifici sempre più fatiscenti e la carenza di laboratori e materiali, anche per questo attualmente a Bologna ci sono due scuole occupate, e sappiamo che presto occuperanno altre (e altre ancora hanno già occupato). Abbiamo individuato 4 punti centrali da riportare all’attenzione della Provincia, istituzione che gestisce i fondi per le scuole:

Assemblee d’istituto garantite a tutte le scuole e finanziate dalla Provincia: Non è possibile che si limiti il diritto all’assemblea d’istituto finanziandone solo una per scuola. Al Malpighi gli studenti sono stati costretti a far assemblea d’istituto seduti nei corridoi nella scuola, divisi in due gruppi (in una scuola che è ancora inagibile dal terremoto e dalle nevicate degli anni scorsi).

Materiali e laboratori adeguati: Ci sono scuole dove ancora non sono reperibili materiali e strumentazioni aggiornate, laboratori inutilizzati e mal funzionanti, carenza di assistenti e personale adatto. Intanto si pensa a procurare lavagne interattive e registri elettronici che non funzionano e spesso non sono nemmeno usati.

Edilizia scolastica: Ci sono scuole ancora parzialmente inagibili, con strutture fatiscenti e poco sicure, vogliamo che vengano immediatamente stanziati altri fondi per l’edilizia scolastica, visto che gli ultimi finanziamenti sono bastati solo per poche scuole, peraltro neanche tra le più carenti dal punto di vista strutturale, mentre all’IsArt (ad esempio) mancano basilari strumenti per la sicurezza dei laboratori.

Didattica più aperta e orizzontale: Rifiutiamo l’impostazione didattica tradizionale, che vede lo studente come un ascoltatore di saperi calati dall’alto, senza possibilità i espressione o capacità di analisi. Inoltre i programmi scolastici sono inattuali e sterili, non lasciano nulla agli studenti che ormai vedono lo studio come un insopportabile obbligo.

Inoltre scenderemo in piazza ancora contro il caro trasporti, perchè sappiamo che Tper è una ditta di evasori, che offre un servizio pessimo e continua a speculare sugli studenti che vanno a scuola, in moltissime altre città l’abbonamento per gli studenti è gratuito o molto ridotto. Vogliamo che le corse siano gratuite negli orari di spostamento verso le scuole ed altre agevolazioni sui prezzi per gli studenti.

La preside dell’IsArt ha definito l’occupazione della scuola come “angosciante” perchè opera di oscuri “centri sociali” togliendo così agli studenti che hanno occupato il merito di ciò che hanno fatto. Liberare una scuola dall’opprimente routine delle lezioni è un merito, e gli studenti dell’isart, che sicuramente hanno trovato la solidarietà di tanti altri studenti delle diverse scuole, rivendicano in pieno tutto ciò che è stato fatto nella scuola. Ora sta a tutte le altre scuole raccogliere l’appello scendendo in piazza il #27N ed occupando! Il 27 sarà quindi un corteo ampio e colorato, a cui parteciperanno tanti studenti dalle scuole occupate e non, per portare ancora una volta all’attenzione di tutti la nostra voglia di cambiare un presente che non ci soddisfa, partendo dai nostri bisogni!

Comunicato conclusivo dell’assemblea delle scuole, tenuta all’IsArt occupato

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Comunicato conclusivo dell’occupazione

Oggi, 21 Novembre 2013 (ieri, ndr), con l’assemblea delle scuole, si conclude l’occupazione iniziata nel pomeriggio del 15 Novembre dopo il corteo in Provincia.

Dopo la grigliata, l’assemblea e lo spettacolo pirotecnico (non-autorizzato ed illegale) di stasera le lezioni riprenderanno da domani in quanto la scuola è stata igienizzata alle 18,30.

Le ragioni che ci hanno spinto a protestare in piazza, e poi a occupare, sono i tagli al fondo provinciale per le assemblee d’Istituto. In questo modo il diritto degli studenti ad avere dei momenti assembleari viene calpestato, per riempire le pance dei vari capogruppo regionali.

Nella mattina di Venerdì 15 un corteo è partito dalla nostra scuola bloccando i viali ed ha raggiunto le altre scuole nel concentramento in piazza XX Settembre. La manifestazione è partita per raggiungere la sede della Provincia in via Zamboni ed assediarla, lì abbiamo subito tre violentissime cariche da parte di un ingente schieramento di Polizia, che ha manganellato e rincorso la folla di studenti, alcuni dei quali giovanissimi.

Nel pomeriggio ci siamo poi riuniti davanti a scuola, attorno alle 14, dove ci aspettava uno sparuto gruppetto di genitori e professori intenzionati ad impedirci di occupare. Nonostante i vani tentativi d fermarci, chiudendo l’edificio anticipatamente, siamo entrati ed abbiamo occupato la scuola.

Durante il nostro ingresso, alcuni genitori hanno filmato senza autorizzazione alcuni minorenni e la mano di una ragazza è stata schiacciata in una porta da un membro del personale. Questi atteggiamenti provenivano proprio da coloro che ci accusavano di essere violenti e chiusi al dialogo.

Dopo la notte di Venerdì, condotta al meglio dalla gestione degli occupanti, Sabato mattina abbiamo tenuto un’assemblea durata 5 ore, in cui ciascuno ha potuto esporre la propria opinione e proporre iniziative. Purtroppo però l’argomento totalizzante dell’assemblea non è stata l’organizzazione dell’occupazione ma la messa in discussione della stessa. Anche in questo caso abbiamo subito forti attacchi alla nostra iniziativa, prima verbali poi fisici, accusandoci di essere “vandali che avrebbero distrutto la scuola”, “antidemocratici”, “fascisti”, “fannulloni”…

Nel corso dell’assemblea però, l’occupazione è stata accolta dalla maggioranza degli studenti presenti, ciò ha causato molta agitazione tra coloro che si opponevano e l’assemblea si è fatta sempre più caotica, visto che nessun intervento “pro-occupazione” poteva essere concluso senza essere interrotto, alla faccia del tanto agognato dialogo.

Anche il Sabato notte è andato alla grande, tantissimi studenti hanno vissuto un bel momento di socialità e divertimento, senza vandalizzare nulla. La Domenica è stata una giornata molto tranquilla, in cui abbiamo organizzato i laboratori per la settimana seguente e pulito la scuola dopo il Sabato sera.

Da Lunedì abbiamo iniziato con lo svolgimento dei laboratori e dei corsi, vari e molto produttivi, che andavano da corsi pittorici e teatrali a dibattiti e seminari.

I laboratori sono continuati fino ad oggi, tante opere sono state prodotte e tanti argomenti sono stati discussi.

Martedì notte, dopo un’intensa giornata di laboratori ed assemblee, un piccolo gruppo di presunti fascisti si è presentato davanti alla scuola per provocarci con slogan sul duce. Immediata la risposta degli occupanti che da subito hanno rincorso il gruppetto facendolo scappare a gambe levate, la scuola è stata poi pattugliata per la notte.

Mercoledì pomeriggio abbiamo invitato tutti i genitori, solidali e non, a partecipare a un’assemblea nella scuola occupata. L’assemblea, iniziata purtroppo con toni aggressivi e denigratori da parte di alcuni, è poi presto diventata un interessantissimo momento di confronto dove tanti interventi di solidarietà alla nostra causa sono emersi dai genitori e si sono allargati gli orizzonti di possibili nuovi progetti in collaborazione.

Oggi la giornata è iniziata con gli ordinari laboratori, alle 14.30 abbiamo fatto una grigliata sociale e nel mentre abbiamo scoperto che la preside, insieme ad altri presidi degli istituti, stava tenendo un’assemblea all’interno della scuola occupata, da subito abbiamo deciso di interrompere quell’incontro e li abbiamo gentilmente allontanati dall’edificio, lasciando posto all’assemblea delle scuole.

Attraverso l’assemblea delle scuole abbiamo sondato il terreno della protesta studentesca, capendo quali scuole erano intenzionate ad occupare e quali non lo erano. Dopodichè abbiamo parlato del corteo del 27 Novembre, che partirà dai viali occupati in XX Settembre e porterà alla Provincia una serie di richieste ben precise: diritto alle assemblee d’istituto, edilizia scolastica e materiali, più spazio alla didattica alternativa ed orizzontale. Inoltre torneremo a trattare il tema del caro-trasporti, costruendo in prospettiva una relazione sempre più stretta con i lavoratori in lotta di quel settore.

Vogliamo che il #27N sia un corteo sociale e inclusivo a cui tutti si sentano di poter partecipare tranquillamente, vogliamo far si che quel corteo sia comunicativo al massimo e che le nostre ragioni non possano essere ignorate.

Con questa occupazione abbiamo mosso un importante passo avanti nella lotta, molte scuole hanno accolto il nostro appello e hanno a loro volta iniziato ad occupare e a seguire la protesta.

Proprio perchè le nostre richieste non sono state ascoltate è necessario continuare la mobilitazione in maniera sempre più determinata, senza tregue, incontrandoci ogni Martedì a scuola per organizzarci.

Oltre a questi risultati, quest’anno, abbiamo confutato tutti i pregiudizi che ci sono stati affibbiati, dimostrando che l’occupazione non è solo un momento di nullafacenza fine a se stessa, ma un importante momento di protesta, socialità, contro-informazione e crescita collettiva.

Forti di questa esperienza, soddisfatti della capacità di giovanissimi studenti nel gestire un’intera scuola occupata, consapevoli anche dei difetti che ha avuto, vogliamo riprendere la marcia già da Martedì 26 con l’assemblea del collettivo, e Mercoledì 27 con un corteo che tornerà a portare alte le nostre rivendicazioni.

Collettivo IsArt