Lo denunciano i familiari delle vittime dal palco di piazza Medaglie d’Oro, al termine del corteo partito come ogni anno dal Nettuno. Parole dure anche per l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa “a un presidente del Consiglio che era stato membro della P2” e per la presidente della Commissione antimafia.
La verità sulla strage del 2 agosto 1980 a Bologna “fa ancora paura ai nostri attuali governanti”. Lo ha detto dal palco di piazza Medaglie d’Oro, al termine del corteo partito come sempre dal Nettuno, Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime dell’attentato “organizzato e finanziato dai vertici della loggia P2, protetto da servizi segreti deviati ed eseguito da terroristi fascisti“. Evidentemente troppo poco quanto è riuscito ad ammettere poco prima nell’aula del Consiglio comunale il ministro degli Interni Matteo Piantedosi, parlando di “una strage neofascista espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato”. L’anno scorso, ricorda Bolognesi, la presidente del consiglio Giorgia Meloni “parlò di terrorismo, di vigliaccheria e di ferocia, ma si guardò bene dal nominare la matrice fascista”.
“Noi vogliamo dire una cosa forte e chiara: il tentativo di riscrivere la storia repubblicana cancellando le responsabilità del mondo neofascista nello stragismo non passerà, troverà la nostra ferma opposizione”, assicura Bolognesi, esprimendo “sgomento” perché “a un presidente del Consiglio che era stato membro della P2 e a cui hanno addirittura intitolato un aeroporto”, ossia quello di Malpensa che ora porta il nome di Silvio Berlusconi. I familiari tornano anche a contestare la nomina di Chiara Colosimo alla presidenza della commissione antimafia, che dovrebbe “fare luce su presenze inquietanti di personaggi coinvolti a vario titolo con l’eversione fascista e nelle stragi del ’92-’93”, ma “la foto che la ritrae in posa non proprio istituzionale con il terrorista stragista Ciavardini, diffusa e discussa ampiamente su giornali e televisioni, ci induce a ritenere quella nomina politicamente inopportuna al massimo livello”.
Dopo Bolognesi dal palco, come di consueto, ha parlato il sindaco Matteo Lepore, che ha espresso l’auspicio che si scriva “della bomba e delle sentenze dei Tribunali nei libri di testo e nei manuali di storia”. In corteo si è fatta notare la presenza della segretaria del Pd Elly Schlein
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