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#Stopcieforever, sanzionata la struttura di via Mattei. Cariche a freddo [cronaca + foto + comunicati]

Sanzionata la struttura con scritte e cartelli. Cariche a freddo per impedire ai manifestanti di avvicinarsi: “Non saranno le manganellate a fermare una campagna di civiltà”.

18 Dicembre 2013 - 18:31

Nella giornata internazionale dei diritti dei migranti e dei rifugiati secondo appuntamento della campagna contro la riapertura del Cie. Si era diffusa la notizia di una possibile riapertura del centro già da gennaio, secondo fonti sindacali infatti la prefettura di Bologna starebbe per pubblicare il nuovo bando per la gestione della struttura di via Mattei.  Dopo la conferenza stampa di giovedì davanti alla prefettura, stasera l’appuntamento era davanti alla struttura. Quando i manifestanti si sono avvicinati per scrivere sulle mura “Mai più Cie”, la polizia carica due volte, ma alla fine gli attivisti completano la scritta e attaccano manifesti.

> Le nostre foto:

http://www.flickr.com/photos/zicphoto/sets/72157638802384836/show/

> La diretta dal presidio:

Ore 19:30: Concluso il presidio, i manifestanti si allontanano in corteo continuando a scandire slogan contro i Cie.

Ore 19:20: Lanci di fumogeni e petardi davanti all’ingresso del Cie dove si trovano i manifestanti, ormai distanti dalla polizia.

Ore 19:00: Ancora fronteggiamenti in via Mattei con le forze dell’ordine schierate di fronte ai manifestanti pronti a resistere con le protezioni.

Ore 18:50: Continua la protesta con il sanzionamento dei muri del Cie coperti di cartelli e manifesti con scritte tra le quali “luoghi d’internamento” e “i cie non li volgiamo ne ora ne mai”.

Ore 18:40: I manifestanti si sono avvicinati di nuovo al muro del Cie per terminare la scritta.   Anche Asia-Usb ha raggiunto il presidio.

Ore 18:30: Continua il fronteggiamento con la polizia e gli interventi al megafono. Anche l’occupazione abitativa “Casa Madiba” diRimini ha raggiunto il presidio dietro lo striscione “Casa Madiba, #nocieforever. Le lotte contro l’austerity non hanno frontiere”.

Ore 18:20: Molte persone (tra le quali attivisti di Tpo e Vag61)  si sono radunate davanti al centro di via Mattei, all’arrivo dei manifestanti ad accoglierli le forze dell’ordine in assetto antisommossa. Dopo pochi minuti i manifestanti si sono avvicinati al Cie per sanzionare con la scritta “mai più Cie” le mura, ma la polizia schierata a protezione della struttura è subito intervenuta  prima con spintoni e poi caricando a freddo due volte i manifestanti, sia davanti sia dai lati, ferendo un ragazzo alla testa.

> I comunicati:

Bologna – StopCIEforever

Per la giornata internazionale dei migranti e dei rifugiati ci siamo ritrovati oggi nella città di Bologna davanti al CIE di via Mattei per
ribadire il nostro rifiuto alla riapertura della struttura di detenzione per migranti.

Un presidio animato da collettivi, associazioni universitarie e non, spazi sociali, scuole d’italiano, giuristi, delegati sindacali, occupanti di case, migranti e rifugiati, insieme per esprimere con determinazione l’indignazione per l’esistenza di un lager dove vengono
costantemente violati i diritti umani.

Di fronte alle immagini diffuse ieri sul CIE di Lampedusa ci sembrava doveroso mandare un messaggio chiaro e forte. Per questo ci siamo avvicinati al muro di cinta, con striscioni e pennelli, per scrivere “Mai più CIE”. Immediatamente siamo stati aggrediti con i manganelli dalle forze dell’ordine. E’ partita una carica a freddo, lunga, violenta e gratuita che ha provocato lesioni ad alcuni dei
manifestanti ma, nonostante l’attacco, il presidio è continuato e il numero dei partecipanti è aumentato.

E’ così che il nuovo Prefetto e la Questura rispondono alla richiesta sorta in città di democrazia e rispetto dei diritti e della dignità
dei migranti?

Chiediamo le dimissioni del responsabile del reparto. Non saranno le manganellate a fermare una campagna di civiltà che da oggi è partita e proseguirà nei prossimi mesi.

Questa giornata ha dimostrato la nostra determinazione a non lasciare che Bologna torni a subire la vergogna del CIE.

Mai più CIE, né a Bologna né altrove!

TPO, Vag61, Progré, Cobas Bologna, Rivolta al debito-Communia network, Labas, USB, ASIA.

* * * * * * * * *

L’Unione Sindacale di Base condanna l’atteggiamento violento della polizia che, senza giustificazione ha caricato i manifestanti impegnati nel presidio idetto oggi contro la riapertura del cie deciso dal Governo Letta. Durante le cariche è stato ferito un Delegato Sindacale di AS.I.A/ USB, a cui esprimiano la nostra fraterna solidarietà. Quello di oggi è un Presidio che si inserisce in una campagna per la chiusura dei lager per i migranti, e per la cancellazione delle politiche ricattatorie e criminali che vigono nel nostro paese e per il lancio della Costruzione della Marcia per Bruxelles che il 25 gennaio vedra l’Assemblea Programmatica nella nostra città.
Queste Politiche stanno generando l’emergenza e l’indecente comportamento che in questi giorni vediamo ripetersi a Lampedusa, e di fronte alla quale ognuno di noi non può fare altro che sdegnarsi.
Il comportamento della polizia è inaccettabile anche in relazione alla ‘benevolenza’ mostrata in altre piazze che hanno avuto diverso risalto mediatico, e chiediamo di tutto ciò conto al questore, che in primo luogo deve rimuovere dal suo compito ” l’irresponsabile” di Piazza che ha ordinato di caricare a freddo i manifestanti che si apprestavano a scrivere le loro ragioni sul muro di cinta del CIE.
Questo denota ancora una volta come le forze dell’ordine si avvalgono di uomini troppo “fragili” poco avvezzi alle regole democratiche di gestione che la delicatezza diplomatica dovrebbe avere per certi ruoli, ma più portati a scorribande di ebbri avventori di strada.
Non ci fermeranno due maganellate.
La nostra lotta per i diritti, per la casa e il reddito, per il lavoro e la democrazia non finiscono qui.

Usb