La società della rete ferroviaria si mette di traverso. Dal 2016 il progetto è stato più volte dato per certo, motivato talvolta dal “decoro”, talaltra da esigenze “antiterrorismo.”
Se ne parla da quasi tre anni, quando già sembrava quasi cosa fatta, mancava solo l’ultimo ok di Ferrovie e la stazione ferroviaria si sarebbe blindata con le barriere all’accesso ai binari. Nove mesi dopo parla Rfi, la società della rete ferroviaria, gruppo FsItaliane, confermava che i tornelli sarebbero arriverati “non per la sicurezza ma per garantire l’accesso solo a chi ha il biglietto”, quindi per tenere fuorimendicanti, venditori abusivi, chi cerca un riparo dal freddo o dalla pioggia.
Passa qualche altro mese, il progetto ottiene il sostegno dal tavolo per la sicurezza e l’ordine pubblico, ma i tempi diventano lunghi. Ancora un anno, si arriva allo scorso luglio quando a tornare sull’argomento è l’assessore alla sicurezza Alberto Aitini, che non ha dubbi: “A breve, secondo i tempi decisi chiaramente dalle ferrovie, verranno posizionati i tornelli all’interno della stazione, questo è sicuro, come per di più ci sono ormai in gran parte delle grandi stazioni italiane”. Ottobre, sempre Aitini, contraddicendo la posizione espressa l’anno prima da Rfi: “L’obiettivo quello della sicurezza dei passeggeri che transitano dalle stazioni in un’ottica primariamente di antiterrorismo“. A dicembre un’ulteriore conferma arriva dal prefetto Impresa: nel 2019 la stazione avrà i suoi tornelli, paga ferrovie.
Tra Palazzo d’Accursio e piazza Roosevelt tanta sicumera avrebbe forse dovuto essere soppesata meglio, perché le ferrovie, nella fattispecie l’amministratore delegato di Rfi, sembrano remare in tutt’altra direzione: “Io personalmente sono contrarissimo – ha dichiarato venerdì – perché il grande appeal del trasporto ferroviario è la facilità d’uso. Quelli che non usano il sistema ferroviario non lo fanno prevalentemente perché non riescono a raggiungere la stazione. Quindi il vero problema è la possibilità che sia integrata con la mobilità urbana”, tra i problemi “sicurezza e decoro sono all’ultimo punto. Attenzione a mettere avanti un problema che invece per i clienti non è poi così importante. E’ molto più importante poter raggiungere la stazione facilmente”. Se questo è il punto di vista di chi materialmente dovrebbe trasformare Bologna Centrale, viene da pensare che queste barriere all’ingresso potremmo non vederle mai. Magari.