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Spray ai Vigili, ora a Palazzo d’Accursio se ne parla

Finora Merola era stato vago, ora la Giunta rompe gli indugi e sdogana l’ipotesi, giusto a patto di “discutere” con gli agenti per “capire di che hanno bisogno” e di “un percorso di formazione”.

06 Febbraio 2017 - 11:19

E’ un refrain che torna ciclicamente da anni, quello di dotare la polizia Municipale di bombolette al peperoncino e qualche sorta di manganello. Fino a poche settimane fa il sindaco e i suoi parlavano solo genericamente di “strumenti maggiori” da mettere a disposizione, ma già dall’approvazione, a dicembre, di un ordine del giorno della Lega approvato con i voti del Pd si poteva fiutare una certa aria. Ora a rompere il tabù è stato l’assessore Riccardo Malagoni, sostenendo che “la discussione si trascina da troppo tempo, specialmente per quanto riguarda lo spray al peperoncino”.

Il Comune di Bologna “intende dare alla Polizia municipale degli strumenti di difesa”, ha detto infatti ieri in Commissione a Palazzo d’Accursio, “ma prima di dare agli agenti lo spray al peperoncino, o i giubbotti anti-taglio, o qualsiasi altra cosa, bisogna discutere con loro per capire di cosa hanno realmente bisogno”, e in ogni caso “se, ad esempio, verrà dato loro lo spray al peperoncino, prima sarà necessario un percorso di formazione per garantire che ne facciano un uso corretto”. Una linea che trova il sostegno del comandante della Polizia municipale, Romano Mignani, il quale è intervenuto anche sulla possibilità di adottare il cosiddetto bastone distanziatore: qualcosa che da definizione non avrebbe finalità offensive, ma a vederlo sembra proprio un manganello, giusto un po’ più piccolo.

“Se sullo spray al peperoncino – spiega – c’è un decreto ministeriale che dà la possibilità di darlo in dotazione alla Polizia municipale”, da normativa attuale il distanziatore “è un’arma, e non è ancora stata presa una decisione sui
prototipi ‘alternativi’ presentati dai Comuni di Bologna e Torino”.