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Spiraglio per Làbas: possibile un annullamento del sequestro

Stamattina i tecnici non si sono presentati in via Orfeo, poi blitz degli attivisti in Comune e da Cdp arriva un’apertura. Procura: “Se la proprietà non riterrà più indispensabile riprendersi l’immobile, revocheremo il decreto”.

07 Aprile 2016 - 18:45

Labas - © Michele LapiniStamattina i tecnici di Cassa Depositi e Prestiti si sarebbero dovuti presentare a Làbas per un sopralluogo, “ma non si è visto nessuno”, racconta il centro sociale, che di buon ora si era organizzato per “accogliere” i visitatori “con un caffè ben fatto” davanti al cancello. “Noi non abbiamo preclusioni verso sopralluoghi di Cdp ma riteniamo che questo vada fatto quando ci sarà un tavolo di trattativa. Siamo cittadini di questa città e crediamo di avere la dignità di guardare in faccia, seduti davanti a un caffè, chi vuole entrare in un luogo che vive solo grazie a noi. A noi 1700 che abbiamo firmato perchè non diventi uno spazio per pochi ma resti uno spazio per tutti. Evidentemente Cdp non vuole far fronte a chi questo posto lo vive e lo difende, e per questo non avverte neanche che non viene”.

A quel punto, un faccia a faccia c’è stato ma da un’altra parte: “Se Cassa Depositi e Prestiti non ha voluto incontrarci, siamo andati noi ad incontrarli a Palazzo D’Accursio”. Làbas infatti ha effettuato un blitz al convegno sulle politiche abitative che era in programma nella sede del Comune, facendo saltare l’iniziativa. “La dottoressa Paola Delmonte, a nome di Cdp, ha risposto al blitz dichiarando la disponibilità ad aprire una trattativa pubblica con noi e l’amministrazione sul destino dell’ex caserma Masini. Il sindaco doveva essere lì in sala ma a causa della nostra presenza ha annullato l’incontro, dimostrando ancora una volta la totale mancanza di coraggio che lo contraddistingue. Tuttavia, per bocca dell’assessore Malagoli, l’amministrazione si è detta piacevolmente stupita dell’apertura di Cdp. Questo può significare due cose: o l’amministrazione ha mentito sulla non volontà di Cdp di dialogare con noi, oppure la stessa Cdp non si è mai resa conto di ciò che siamo. Sino ad oggi. Vedremo se manterranno la promessa data, dato che già questi mesi si sono dimostrati pieni di menzogne, parole non mantenute e operazioni politiche poco trasparenti (come quella al quartiere Santo Stefano). Una cosa è certa: Làbas resiste e non si farà sgomberare facilmente!”.

Queste le parole  della Delmonte: “Per noi la caserma Masini, come un’altra cinquantina di siti, è una priorità di Cassa depositi e prestiti sul tema casa”.  E poi: “Porterò a Roma le vostre istanze” e “sono disponibile ad un incontro tra la proprietà, amministrazione e chiunque abbia un’idea per l’utilizzo della struttura”. Queste invece le parole di Malagoli: “Mi fa piacere che Delmonte abbia dato questa disponibilità. Il sindaco in primis ha detto che è un’esperienza importante e deve continuare, ma Cdp non era d’accordo”.

Fatto sta che, qualche ora dopo, la Procura ha fatto sapere: “Se la proprietà non riterrà più indispensabile rientrare in possesso dell’immobile, revocheremo il decreto di sequestro”.