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Spingono operaia a nascondere infortunio, quattro indagati alla Magneti Marelli

La donna ha denunciato i fatti dopo aver rischiato il licenziamento per la lunga malattia. Oggi sciopero metalmeccanici Usb, in mattinata presidio sotto Confindustria. Il sindacato, insieme a Noi Restiamo, ha manifestato anche stasera in piazza Nettuno per “reddito, salute, dignità”.

05 Novembre 2020 - 19:55
Foto Agenzia Dire

Una lavoratrice si ferisce in fabbrica utilizzando un trapano non a norma, ma i suoi superiori, preoccupati  da una imminente ispezione aziendale e dal rischio di perdere il premio di produzione, la spingono a fingere che l’infortunio sia avvenuto a casa, scolando la pasta. È quanto sarebbe avvenuto allo stabilimento Magneti Marelli di Crevalcore, dove in quattro sono finiti sotto indagine accusati di estorsione, lesioni personali colpose e altre violazioni della normativa sulla salute. La donna, nel frattempo, avrebbe perfino rischiato di essere licenziata perché rimasta quasi un anno in malattia per recuperare la funzionalità dell’arto. Inizialmente i responsabili le avrebbero assicurato di volerla tutelare, ma quando si rese conto di essere stata abbandonata la lavoratrice decise di denunciare l’accaduto. I successivi accertamenti avrebbero permesso di confermare la dinamica dei fatti.

Questa mattina intanto i lavoratori metalmeccanici di Usb, in sciopero, hanno manifestato con striscioni e bandiere sotto la sede di Confindustria in via Barberia. Il contratto che si va a rinnovare, secondo il sindacato, “sarà il peggiore contratto della storia” e l’emergenza Covid-19″è l’alibi perfetto per un progetto iniziato 40 anni fa, svuotare completamente il contratto collettivo nazionale. Siamo qui per dire a Federmeccanica e Confindustria che oggi nelle fabbriche non ci sono solo Cgil, Cisl e Uil. Lavoratori sono stanchi delle buone relazioni sindacali che in questi anni hanno portato alla deregolamentazione” alla perdita di diritti. Ma “non è accettabile che a rimetterci siamo sempre e solo i lavoratori. Siamo qui per dire no ai licenziamenti e vogliamo un vero contratto collettivo di lavoro, che si ottiene solo con le lotte”.  In serata, come annunciato nei giorni scorsi, ha avuto invece luogo in piazza Maggiore il presidio per “reddito, salute, dignità” organizzato anch’esso da Usb. Ne scrive Noi Restiamo, che vi ha preso parte: “Ora in Piazza Maggiore – si legge – tanti giovani, precari, lavoratori, di tutti i settori minacciati dalle misure adottate dal governo, a chiedere tutele reali che interrompano il ricatto tra lavoro e salute. Siamo stanchi di misure fumo negli occhi come il coprifuoco o le chiusure alle 18. C’è bisogno di un lockdown vero che tuteli la salute, e che sia accompagnato da misure reali e strutturali di sostegno economico.Siamo stanchi di pagare una crisi dopo l’altra, sappiamo che i soldi ci sono, sappiamo da chi andarli a prendere: la crisi la paghino i ricchi!”.