Culture

Speciale / Un 2016 in movimento [foto]

Gli articoli, una galleria di immagini e gli editoriali di Zeroincondotta per un resoconto (parziale) degli ultimi 12 mesi di mobilitazioni e notizie a Bologna.

31 Dicembre 2016 - 11:11

Flash-mob #svegliatitalia - © Michele LapiniFamiglie al buio dopo il distacco della corrente all’ex Beretta: una delle prime notizie pubblicate da Zic nel 2016 fa da prologo ad un anno in cui l’attacco al diritto all’abitare sarà costante e violento tra sgomberi delle occupazioni e sfratti a ripetizione, spesso respinti solo grazie ai picchetti. Gennaio prosegue con la riapertura del Community Center di via Filippo Re e una raffica di sanzioni contro le occupazioni nelle scuole, mentre continua lo sciopero degli operai della Saeco iniziato diverse settimane prima. Sulle targhe di via Libia spunta la dicitura “luogo di crimini del colonialismo italiano”, un antifascita viene condannato a quattro anni per la manifestazione di Cremona e la città saluta Plasmon. Nuove sentenze confermano che il Dc9 della strage di Ustica fu abbattuto, ci si mobilita contro l’Europa delle frontiere e dopo 129 giorni vengono revocati gli arresti domiciliari per tre attivisti del Tpo. Con febbraio arrivano nove condanne per le proteste davanti all’Ikea, i sindacati di base denunciano la “deriva autoritaria” del Comune e a Palazzo D’Accursio viene schierata la polizia contro le maestre. Scatta lo sgombero delle ex Ferrari, vengono notificati 14 decreti di condanna per le contestazioni contro Renzi in Montagnola e Zic pubblica una testimonianza sulle unioni civili in via di approvazione (“Io, anarchico e omosessuale, sostengo il ddl Cirinnà”). A Scienze politiche vengono contestate le lezioni “guerrafondaie” e si manifesta anche contro l’inaugurazione dell’anno accademico. A marzo tornano in piazza i migranti, Matteo Salvini viene allontanato da un’occupazione abitativa, nelle scuole riemerge l’opposizione contro l’Invalsi e ci si mobilita contro le ripetute perquisizioni antidroga. In zona universitaria vengono respinte le ronde volute dall’Alma Mater, si ricorda l’omicidio di Francesco Lorusso e il Centro di documentazione dei movimenti intitolato a lui e a Carlo Giuliani ottiene la dichiarazione di interesse culturale e storico da parte della Soprintendenza archivistica. Blu cancella i suoi murales per protestare contro la mostra sulla street art targata Roversi Monaco, viene sgomberato lo sportello per la casa di Social Log e va in scena lo sciopero generale. Cariche e tensioni ancora a Scienze politiche, scompare Nazareno Pisauri e la mostra di Zic “Chiedi alla polvere” viene esposta al Pratello.

Piazza Verdi si barrica (foto Zic)Ad aprile torna in libertà l’attivista di Hobo costretto ad 11 mesi tra confino e domiciliari, al Santo Stefano si scende in piazza per Làbas, viene respinto il sequestro del condominio sociale di via Mura di porta Galliera e la Cub saluta Massimo Bolognini. Prende il via un presidio di rifugiati in via Fantoni dopo la fine del piano freddo, si allunga l’elenco degli infortuni sul lavoro così come quello degli sgomberi di baracche e alloggi di fortuna, sul Lungoreno e non solo. Zic propone la mostra “Bologna r-esiste”, manifestano i No Salva-banche, un attivista del Tpo viene arrestato durante le proteste “no border” al Brennero, si scende in piazza per il 25 aprile e un altro appuntamento all’insegna dell’antifascismo si concretizza con una giornata di iniziative in via Mattei. A maggio cadono le lunghe misure cautelari seguite alla contestazione del ministro Madia, arriva lo sgombero della palazzina occupata di via Irnerio e gli studenti si oppongono alla comparsata di Salvini in Università. Altri due bolognesi vengono fermati al Brennero, si svolge il Festival delle cucine popolari e autogestite e, sul modello NoTav, va in scena una “passeggiata popolare” nei cantieri del People mover. La campagna elettorale si tinge di razzismo nostalgico, 14 studenti vengono sospesi per aver boicottato gli Invalsi e un NoTav bolognese viene arrestato per un’azione in Clarea. La città è attraversata dalla Manifestazione nazioAnale TransfemministaLellaFrocia, alle elezioni universitarie vota appena il 12% degli studenti, scattano nuove ordinanze anti-alcol e si conteggiano 500 denunce da parte della Digos nel giro di un anno. A giugno piazza Verdi si barrica contro l’ennesima provocazione di Salvini e si verificano cariche sia in via Zamboni che in piazza Maggiore, al Sant’Orsola viene contestato un convegno anti-abortista e all’Ups si verificano scioperi con blocchi per il licenziamento di un delegato. Proteste anche al carcere minorile del Pratello, si scende in piazza contro Jobs act e Loi travail, viene contestato il comizio finale della campagna elettorale di Merola e parte una lunga vertenza contro 123 esuberi in Fiera (che alla fine verranno ritirati).

Protesta lavoratori Fiera - © Michele LapiniCon luglio si chiude la raccolta di 15.000 firme a Bologna contro la Buona Scuola, il nuovo Consiglio comunale si insedia tra le proteste sociali ed arriva il giorno dello sgombero del Condominio sociale di via Mura di porta Galliera, mentre al Galaxy ci si oppone allo sfratto delle famiglie dagli alloggi di transizione. Con il caldo si fa ancora più difficile la situazione dei troppi detenuti della Dozza, Zic calcola che il nuovo staff del sindaco costa quantro l’affitto di tre Galaxy per l’emergenza abitativa, va in stallo l’annunciata costruzione di 319 alloggi Ers al Navile e il Comune fa dietrofront sul contestato passaggio dei servizi sociali all’Asp. Ad agosto come ogni anno si torna in piazza per ricordare la strage alla stazione, emergono dati innegabili sulla drammatica esplosione dell’uso dei voucher, Làbimbi adotta a distanza la piccola Dilber di Kobane e nascono diverse iniziative di solidarietà dal basso per le popolazioni colpite dal terremoto nel centro Italia, mentre a Calderara comincia il maxi-sgombero del Garibaldi 2. A settembre il Comune è costretto ad annullare il “fertility day” previsto in piazza Maggiore, il movimento Lgbtq dice addio a Luki Massa, viene contestato il sostegno dato da Israele al festival Danza Urbana e in zona universitaria nuovi murales prendono il posto di quelli fatti cancellare dall’Ateneo. L’Acer rompe i sanitari degli alloggi vuoti per impedire le occupazioni, viene caricato il corteo organizzato a Bologna dopo l’uccisione di un facchino durante un picchetto a Piacenza e l’eredità di Stefano Tassinari vive nel festival della Nuova rivista Letteraria. Gli studenti fanno sentire la propria voce contro i ripetuti danneggiamenti della lapide che ricorda il partigiano Giancarlo Romagnoli e il ministro Boschi viene contestato alla festa dell’Unità. L’autogestione delle piazze finisce nel mirino di magistratura e politica, il Pd se la prende con “gli zingari in stazione” e compie dieci anni l’Associazione di mutuo soccorso per il diritto di espressione.

img_20161028_130551.jpgA ottobre Zic firma un editoriale sulle contraddizioni che emergono tra la retorica della militarizzazione di piazza Verdi e l’episodio del camion che entra indisturbato in piazza Maggiore durante un concerto. Atlantide torna in piazza ad un anno dallo sgombero, le famiglie occupanti vengono cacciate anche dall’occupazione di via de Maria e Zic propone un editoriale sul ruolo del nuovo assessore Gieri. In Ateneo nasce lo spazio autogestito Nautilus, le maestre comunali sfiduciano i sindacati confederali, il caso Trenkwalder mostra tutto il peggio del lavoro interinale e va in scena un nuovo sciopero generale. Il torneo Dimondi dà “un calcio alla segregazione”, Merola fa il Cofferati inaugurando una nuova crociata contro poveri e mendicanti, Zic firma un editoriale sul “risiko sociale” a cui si gioca in città e prende il via la fase più dura della lunga vertenza in Ateneo contro il caro-mensa che porterà a scontri, arresti e manifestazioni. Le femministe prendono parola contro il rapper Emis Killa e gli studenti contro il Recruiting Day, si scopre che un alloggio Acer su 20 è inutilizzato e Zic incontra Radio Onda d’Urto e Radio Alice presentando il libro sui 30 anni dell’emittente bresciana. A novembre il nostro giornale produce uno speciale sulla “war of lunch” e dice la sua sull’apertura di una pizzeria a Londra che sfrutta il nome di Radio Alice. Si scopre che la riforma dell’Erp approvata in Regione provocherà l’uscita dagli alloggi di 500 famiglie e che in Emilia-Romagna c’è addirittura un medico su due obiettore, mentre parte una campagna di denuncia su tempi e modi del rilascio dei documenti ai migranti. Naufraga il campus alla Staveco, il Pd si schiera contro la presenza dell’Xm24 in Bolognina, due attivisti bolognesi vengono condannati nel maxi-processo NoTav, Zic rende noto che la Questura non concordò con l’Ausl le limitazioni d’accesso ad un poliambulatorio durante lo sgombero in via de Maria e i fattorini della spesa a domicilio vincono una vertenza su contratti e diritti. A dicembre un senzatetto muore solo a bordo di un bus, i lavoratori della Fiera tornano a mobilitarsi per difendere la gestione pubblica dell’expo, si apprende che Bologna ospiterà un’assemblea nazionale in vista dello sciopero delle donne previsto per l’8 marzo e il fronte del “no sociale” incassa una netta vittoria al referendum costituzionale. Un corteo attraversa la città per dire no a Fico, il dormitorio sociale Accoglienza Degna compie un anno di attività con 40 persone ospitate, riaffiora la guerra ai poveri con il M5s che mette nel mirino i diffusori di Piazza Grande e diverse realtà cittadine prendono posizione contro la possibile riapertura del Cie. Zic pubblica il video di un’iniziativa in città con Bill Ayers e Bernardine Dohrn del Weather Underground, diffonde un testo di Valerio Evangelisti sulle “facce ribelli” della Valsusa e ricorda la strage al campo nomadi di via Gobetti compiuta nel 1990 dalla banda della Uno Bianca.

La nostra redazione chiude così un altro anno di attività quotidiana e, almeno simbolicamente, non si tratta di un anno qualsiasi perché siamo arrivati al decimo: sempre al fianco dei movimenti e del conflitto sociale, per un’informazione libera ed autorganizzata che vuol essere parte integrante delle lotte. E ora un altro anno inizia, perché c’è sempre un’altra storia da raccontare…

 

> Il 2016 nelle foto di Zic.it:
Un 2016 in movimento