La manifestazione ieri pomeriggio tra piazza XX Settembre e piazza VIII Agosto: “Bisogna ripartire in presenza a settembre perché senza scuola non c’è politica, non c’è giustizia, non c’è uguaglianza, non c’è crescita né umana, né economica”.
“La comunità scolastica ha bisogno delle risorse necessarie per di ripartire in presenza a settembre: bambine, bambini, giovani, insegnanti, lavoratori/trici, personale Ata e famiglie che dal 24 di febbraio stanno resistendo – materialmente e psicologicamente – alla chiusura dei servizi alla prima infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado imposta dall’emergenza legata alla pandemia di Covid-19. Dopo questo enorme sforzo collettivo e quando ormai tutte le attività produttive del Paese sono già riavviate, è ora di dire basta: la comunità scolastica ha bisogno di ripartire in presenza a settembre perché senza scuola non c’è politica, non c’è giustizia, non c’è uguaglianza, non c’è crescita né umana, né economica”. Per questo centinaia di insegnanti, genitori e figli si sono trovati ieri pomeriggio in piazza XX Settembre, nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale promossa dal comitato “Priorità alla scuola” e a cui a Bologna hanno aderito, tra gli altri, Coordinamento Precari/e della Scuola, Rete Bessa, Cobas, Cesp, Sgb, Usb.
Dalla piazza non è partito un corteo ma una catena umana, dipanatasi sotto i portici di via Indipendenza fino a piazza VIII Agosto, dove si sono susseguiti diversi interventi. I manifestanti chiedono per la scuola più risorse, assunzione dei precari, spazi aggiuntivi individuati da comuni e province, prevenzione sanitaria, classi ridotte, mentre si oppongono a riduzione del tempo scuola, esternalizzazioni, le ore di 40 min, la didattica a distanza come parte strutturale dell’orario di scuola, gli accorpamenti delle classi, a ricorso a luoghi e organici gestiti da soggetti privati.