Già soppressi dal primo marzo due collegamenti Roma-Milano con fermata sotto le Torri, da fine maggio toccherà ad altri due tra la capitale e Trieste. Venerdì sciopero proclamato da Usb: “Vera e propria spending review ferroviaria”.
Dal 1 marzo due intercity che collegano Roma con Milano sono stati cancellati e presto si annunciano nuove soppressioni; a partire dal 29 maggio non sono infatti più acquistabili i biglietti per altri due intercity che collegano Trieste con Roma. Le motivazioni fornite da treni-taglia è che non sono economicamente sostenibili. Queste semplici parole disegnano un futuro sempre più allarmante per utenti e lavoratori delle Ferrovie dello Stato e allo stesso tempo creano preoccupazione per l’imminente assegnazione del servizio ferroviario regionale messo a gara dalla regione Emilia-Romagna.
L’opposizione a queste scelte di vera e propria spending review ferroviaria sono alla base dello sciopero che interesserà anche la nostra regione dalle 9.00 alle 17.00 del prossimo 14 marzo.
Uno sciopero che non a caso coincide con la manifestazione nazionale contro la spending review che l’USB terrà a Roma.
Le motivazioni base dello sciopero vanno anche ricercate nella contrarietà ad un contratto e a turni di lavoro disumani che ci fanno lavorare troppo, riposare poco e vivere meno. Sistemi di turnazione usati come strumenti di tortura del personale. Mentre si inaspriscono i controlli su abuso di alcool e stupefacenti la dirigenza aziendale non si fa scrupolo di mandarci in giro ubriachi di sonno.
Il 14 marzo scioperiamo anche per:
Rivendicare il diritto alla pensione e la cancellazione della legge Fornero.
I lavoratori dell’esercizio che, a causa dei turni, sono soggetti ad un invecchiamento precoce hanno diritto alla pensione anticipata senza decurtazioni, avendo svolto un attività lavorativa già penalizzante.
La difesa della sicurezza assoluta da perseguire con gli strumenti tecnologici ma anche con quel sistema di controlli incrociati che avevano reso le nostre ferrovie le più sicure d’Europa. La difesa delle professionalità esistenti in contrasto con le semplificazioni normative che servono solo a demansionare e rendere meno “costose” figure professionali cruciali per la sicurezza dell’esercizio ferroviario.
Esprimere la contrarietà al recente accordo tra sindacati complici e confindustria e la dittatura sindacale di cgil-cisl-uil che vieta ai lavoratori di scegliere liberamente piattaforme, delegati, sindacato e minano ulteriormente il diritto di sciopero, in altre parole l’estensione del modello Marchionne a tutti i luoghi di lavoro La riassunzione dei ferrovieri ingiustamente licenziati perché impegnati nella difesa della sicurezza dell’esercizio ferroviario.
I fatti e le motivazioni sono state esposte oggi in conferenza stampa di fronte la sala S.Sirotti della Stazione Ferroviaria di Bologna Centrale, una sala utilizzata per anni dai lavoratori e dai loro rappresentanti sindacali per la costruzione di democrazia e diritti all’interno del luogo di lavoro e della città, ma da qualche mese diventata monopolio esclusivo dei soliti sindacati complici.
USB Lavoro Privato