Una delegazione al presidio che prosegue da giorni davati ai cancelli dello stabilimento di Zola Predosa.
Questa mattina una delegazione del Coordinamento Migranti ha partecipato al presidio di fronte allo stabilimento della Fini compressori a Zola Predosa. Il Coordinamento Migranti Bologna e provincia esprime la sua solidarietà a tutte le lavoratrici e i lavoratori in lotta contro la crisi e i licenziamenti alla Fini e in tutte le aziende bolognesi.
Nell’esprimere piena solidarietà ai lavoratori in lotta riproponiamo un estratto dall’editoriale di Senza Chiedere il Permesso N° 13, La crisi non passa, e i migranti?: “Nella crisi, non possiamo limitarci a difendere ciò che la crisi ha travolto, dobbiamo saper immaginare uno scenario diverso. Dopo annio di divisioni tra lavoratori è ora di
cambiare rotta, a partire da una chiara rivendicazione della libertà di restare per tutti i lavoratori migranti colpiti dalla crisi. [..] Vuol dire che bisogna considerare le lotte dei lavoratori contro la crisi e le mobilitazioni dei migranti contro il pacchetto sicurezza, la
Bossi-Fini e il contratto di soggiorno per lavoro non come lotte separate, ma come un’unica lotta per guardare contro la crisi”.
Oggi più che mai siamo convinti che la lotta dei migranti e le lotte del lavoro dentro la crisi debbano sapere unirsi: il 1 marzo ha dimostrato a Bologna e non solo questa possibilità. Oggi abbiamo incontrato anche lavoratrici e lavoratori che il 1 marzo hanno partecipato allo sciopero del lavoro migrante: il 1 marzo continua. [Leggi l’editoriale di Senza Chiedere il Permesso N° 14, Raccontare il primo marzo: lo sciopero e una
nuova lotta antirazzista!]