Attualità

Siria / Ancora sangue nel nuovo venerdì della rabbia

Da oltre cento giorni il copione si ripete ogni settimana, circa 1400 fino ad oggi i rivoltosi uccisi e quasi 12mila i rifugiati nei campi oltre il confine turco.

25 Giugno 2011 - 12:20

(dal sito di Radio Onda d’Urto)

Nuovo venerdì di protesta massiccia in Siria contro il regime di Bashar al Assad, ed ennesima giornata di pesante repressione da parte delle forze di sicurezza di Damasco. Decine di migliaia le persone scese in piazza in tutto il Paese, com’è ormai abitudine nella giornata settimanale di preghiera islamica. Quello di oggi, il 15esimo venerdì consecutivo di lotta, è stato ribattezzato come il giorno “della caduta della legittimità” del presidente Assad, che ha risposto alle contestazioni mobilitando ancora una volta tutte le forze disponibili, fra polizia ed esercito. Come al solito, il bilancio delle vittime è molto pesante: almeno 14 per ora i morti segnalati dagli attivisti anti-regime, tutti fra la città di Homs e il sobborgo di Kiswa, alla periferia della capitale. Manifestazioni, scontri e spari sulla folla sono segnalati comunque in diverse altre città, fra cui Daraa e Latakia, due dei centri dove più dure sono state le contestazioni contro Assad, iniziate ormai tre mesi fa.