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Si presenta una rivista, “serrata” a Scienze politiche

La segnalazione del neonato Spazio universitario Bianconiglio, che organizzava l’iniziativa: “Aule studio chiuse e niente corrente”. L’Assemblea di facoltà: “istituzioni terrorizzate dall’autogestione”. Hobo: “Ennesima grave provocazione”.

31 Marzo 2017 - 18:12

“Oggi abbiamo in programma la presentazione della fanzine autoprodotta ‘Malware’ e di discutere dei cicli seminariali in programma. In tutta risposta l’Università ha deciso di chiudere tutte le aule studio e di non permetterci di utilizzare la corrente. Questo è ovviamente un tentativo di creare una spaccatura fra gli studenti ‘buoni e cattivi’. Invitiamo tutti a partecipare all’iniziativa per mostrare che gli universitari hanno ancora voglia di discutere tutti insieme all’interno del loro spazio e di organizzarsi per costruire un’università migliore”. La segnalazione riguarda la facoltà di Scienze politiche in strada Maggiore 45 ed è stata diffusa dallo Spazio universitario Bianconiglio, che su Facebook si presenta così: “Trovandoci ogni giovedì in assemblea a Scienze Politiche, per chi volesse è alle 17!, attraverso una mappatura degli spazi di facoltà abbiamo scoperto l’esistenza di aule sottoutilizzate o addirittura abbandonate a se stesse. Per svolgere le nostre assemblee invece di stare in cortile abbiamo deciso di autogestirle: due settimane fa l’aula Candeloro, ieri l’aula 8, oggi l’aula Jemolo. Nei primi due casi si tratta di aule utilizzate soltanto per due ore a settimana! Inoltre abbiamo dato un’occhiata nei sotterranei notando come questi risultino essere assolutamente vuoti, adibiti a sgabuzzini dell’Unibo o peggio a cimiteri di esperienze di autogestione/occupazione, ritrovando materiali dell’aula C e dell’assemblea di Scienze Politiche. Ci sembra schifoso e inaccettabile che la Bacheca intitolata a Giulio Regeni poco dopo la sua uccisione in Egitto sia stata sequestrata e lasciata alla polvere: è come se l’avessero ucciso due volte”.

Nonostante le aule chiuse e l’assenza di corrente, l’iniziativa ha comunque avuto inizio nel cortile della facoltà. Il commento dell’Assemblea di Scienze politiche: “Oggi, alle 15:30, pieno orario accademico, nella facoltà di Scienze politiche in Strada Maggiore 45, è impossibile studiare. Uno studente che abbia bisogno di scrivere la tesi, di preparare gli esami, di leggere, consultare dei libri, il venerdì pomeriggio non può farlo per ’cause di forza maggiore’. La scusa ufficiale della dirigenza è ‘mancanza di personale’, ma i lavoratori delle biblioteche dicono ‘motivi di sicurezza’. Sarà la presentazione di una fanzine a destare così tanta preoccupazione? La professoressa Lalli, assente dall’ateneo fino a lunedì, è irreperibile. Il vero problema, per l’amministrazione universitaria è un altro: oggi ci sarà un’iniziativa in cortile, una presentazione di un giornale autoprodotto da studenti e studentesse dell’università. Dietro la scusa della mancanza di personale si nasconde il terrore che le istituzioni provano per l’autogestione degli spazi”.

Scrive infine Hobo: “Ennesima grave provocazione dell’amministrazione di Scienze politiche e dell’Unibo: per tentare di impedire la presentazione della fanzine Malware dello Spazio universitario Bianconiglio, già dal primo pomeriggio ha decretato la serrata di tutte le aule e staccato la luce! Ma la determinazione delle studentesse e degli studenti, la voglia di libertà e autogestione, ha ancora una volta avuto la meglio: e la luce risplende sulla conquista degli spazi”.