La maxi-struttura che sta sorgendo nel comparto ex Tre stelle di via Rimesse avrà 16 camere in più, ma i letti a disposizione di Er.go resteranno appena 28 su quasi 550: “Riaprire una trattativa non avrebbe portato sufficienti benefici”, secondo il Comune.
Aumentano le stanze del maxi-studentato privato che sta sorgendo nel comparto ex Tre stelle di via Rimesse. Ma non i posti convenzionati a disposizione di Er.go per studentesse/i meno facoltose/i: appena 28 su quasi 550 totali. Va allora modificato, in peggio, quello che qualche tempo fa avevamo definito “algoritmo Bologna”, parlando allo stesso tempo del progetto di via Rimesse e di quello per la costruzione di un altro studentato privato nel palazzo ex Inps di via Gramsci: 80(pc)/1.200(pp)x450(em)+20(m). Una formula che aveva l’obiettivo di sottolineare, sommando i numeri dei due interventi urbanistici, che “l’interesse pubblico e le forme di tutela nei confronti di chi non può permettersi prezzi stellari- così scrivevamo- si sostanziano in 80 posti convenzionati su 1.200 che generano profitti privati, con la necessità di pagare comunque fino a 450 euro al mese e tutto questo dovendo aspettare pure 20 mesi“, cioè il tempo stimato per la realizzazione dei progetti quando questi furono presentati dal Comune.
Ma intanto il volume dello studentato di via Rimesse è perfino aumentato: infatti una modifica in corso al progetto, su cui è atteso il via libera del Consiglio comunale, prevede la realizzazione di 16 stanze in più rispetto alle 472 previste originariamente; questo porterà a un aumento complessivo di 15 posti letto a fronte dei 533 preventivati. Aumentano anche i posti auto che verranno realizzati ai piedi della struttura: da 54 a 70. Tutto ciò è l’effetto dell’aumento volumetrico del 10% che scatta alla luce del fatto che una parte dell’edificio esistente, su via Rimesse, non verrà più ristrutturata come previsto inizialmente ma demolita e ricostruita: questo in base alle norme urbanistiche in vigore fa aumentare anche gli obblighi di dotazioni pubbliche previsti per i privati che realizzano la struttura. Per quanto riguarda il verde pubblico, al Comune verrà ceduta una quota di poco meno di 5.000 metri quadri a nord del comparto.
“Il progetto- ha spiegato in commissione l’assessore comunale all’Urbanistica, Raffaele Laudani- ha subito una variante, che non modifica i contenuti della convenzione che abbiamo sui posti letto, ma modifica la convenzione urbanistica. L’aumento volumetrico del 10% comporta infatti maggiori obblighi sulle dotazioni territoriali, in particolare per quanto riguarda i posti auto. Per questo deve esprimersi il Consiglio”. Ma perchè il Comune non ha almeno sfruttato l’occasione per provare ad aumentare la dotazione di posti letto convenzionati, che rimangono 28? “Abbiamo valutato che riaprire una trattativa non avrebbe portato sufficienti benefici e avrebbe anzi rischiato di ritardare l’apertura della struttura in tempo per l’avvio dell’anno accademico 2026-2027”, è la spiegazione fornita da Laudani.