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Si dorme in strada, Vag61: “Comune dia risposte o si occupa” [audio]

Oggi conferenza stampa: “I posti ci sono. Vorremmo che fosse l’amministrazione ad occuparsene, ma se non arriva un’altra soluzione noi la gente a dormire per strada non ce la lasciamo”.

27 Ottobre 2011 - 17:29

Decine di persone ormai da mesi dormono in strada nei dintorni del dormitorio pubblico di via Sabatucci, come in altre zone della città, abbandonate a se stesse e con grossi rischi per la salute ora aggravati dall’inverno che incombe.  Vag61 torna a denunciare, in una conferenza stampa, la situazione sempre più drammatica di via Sabatucci e attacca l’amministrazione e l’Asp sulla gestione del welfare cittadino.

Lo spazio di via Paolo Fabbri, a pochi metri dal dormitorio, racconta come ogni sera numerose persone, non avendo un letto, si accampano per strada fuori dal dormitorio o nel cortile dello spazio dove, almeno, trovano un riparo dalla pioggia.   “E’ da mesi che poniamo il problema dei servizi sociali sempre piu’ ridotti- ricorda Giulia, di Vag61- soprattutto quelli di bassa soglia”. Mesi durante i quali “numerose strutture sono state chiuse e a questo si e’ aggiunto il flusso di migranti provenienti da Libia e Tunisia”. Queste persone, molti giovanissimi, “possono stare in dormitorio per una settimana” e poi devono aspettare 28 giorni prima di poter rientrare, spiega Giulia: dunque “c’e’ un riconoscimento di queste persone ma a tempo, come dire ‘esisti per una settimana, poi sparisci'”. La situazione quindi è conosciuta da tempo ma il Comune e l’Assessorato competente continuano a far finta di nulla, “dicono solo che ne stanno ragionando ma sono mesi che ragionano e basta”. Una situazione “allucinante in una citta’ in cui da mesi si parla di come ridefinire il welfare e si fanno convegni sulla sussidiarieta’- continua l’attivista di Vag61- che significa solo come spartirsi economicamente il welfare”.

Già un mese fa, durante una iniziativa nello spazio sociale organizzata con gli utenti e gli operatori del dormitorio pubblico, l’assessore Frascaroli ha potuto vedere con i suoi occhi la situazione, ma invece di dare risposte “ha chiesto a noi se avevamo delle idee per risolvere la situazione”, affermano gli attivisti.

Ma i posti in realtà ci sono, denuncia Valerio, sia di proprietà del Comune, sia dell’Asp che della Curia. Ad esempio l’ex conservatorio di Santa Marta in strada Maggiore 74, di proprietà dell’Asp Poveri Vergognosi o lo stabile di via delle Ruote, che nel 2003 fu acquisito dall’amministrazione comunale proprio per essere destinato a progetti di accoglienza, con tanto di fondi pubblici piu’ volte stanziati, oppure le ex scuole Merlani di via Monte Donato che fino a un anno fa ospitavano un centro di accoglienza per donne straniere e per cui sono già stati stanziati finaziamenti regionali per la ristrutturazione del tetto: lavori che in poche settimane potrebbero rendere disponibile la struttura.

Ma oltre alla denuncia gli attivisti lanciano anche un avvertimento all’amministrazione: “Se nel giro di 10 giorni non si vede qualche segnale concreto, l’abbiamo fatto in passato e siamo disposti a farlo ancora, insieme ad altre realta’: si apre uno spazio. Vorremmo che fosse l’amministrazione ad occuparsi di questa vicenda, ma se non arriva un’altra soluzione noi la gente a dormire per strada non ce la lasciamo”.

 > Ascolta gli audio della conferenza stampa

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