Acabnews Bologna

Sgomberata anche l’ex Stamoto [comunicati]

Noi Restiamo: “Ecco risposta al tentativo di ridare vita ad uno spazio abbandonato”. Sostegno dal Cua. Diverse solidarietà per La Rage (nove i fogli di via). Ieri “biciclettata solidale” di Eat the rich: pranzo agli attivisti ai domiciliari.

04 Giugno 2015 - 10:23

restiamoNon si ferma la raffica di sgomberi avviata a Bologna. Stamattina le forze dell’ordine sono entrate all’interno dell’ex caserma Stamoto di via del Parco, occupata l’1 giugno da Noi Restiamo, che scrive su Facebook: “Sgombero alla Zona Militare Liberata in via del Parco. La risposta della Questura al tentativo di ridare vita insieme al quartiere a un’enorme spazio cittadino abbandonato”.

Quello dell’ex Stamoto arriva appena 24 ore dopo lo sgombero di La Rage da via Zago, che si è concluso ieri pomeriggio dopo diverse ore di resistenza sul tetto da parte di alcuni degli occupanti. A loro è arrivata la solidarietà del Cua (“Basta sgomberi!”), del Lazzaretto (“Ennesima provocazione”), di Hobo (“Quello che è successo non è nuovo o inaspettato ma solo l’ennesimo tentativo di restringere l’agibilità politica e le lotte sociali che si pongono l’obiettivo di migliorare condizioni di vita e costruire spazi di socialità dove prima si trovava solo degrado”), da Eat the rich e del Comitato inquilini di via Gandusio. Si apprende intanto che le 13 persone che erano all’interno dello stabile sono state denunciate dalla Digos per invasione di terreni ed edifici. Per nove di loro, inoltre, si conferma l’avvio della procedura per l’emissione di altrettanti fogli di via (per gli altri quattro non è stato possibile perchè sono residenti a Bologna).

Sempre ieri, restando in tema di misure repressive, per le strade cittadine si è svolta una “biciclettata mangereccia e solidale” ideata da Eat the rich per la campagna #LibertàDiDimora. I manifestanti si sono spostati in bicicletta passando sotto le case delle compagne e dei compagni costretti agli arresti domiciliari per portare loro il pranzo, prima di concludere con un banchetto collettivo a porta San Donato.

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> Comunicati:

La campagna Noi Restiamo alla vigilia della simbolica data del 2 giugno ha liberato la ex-caserma STAMOTO per lanciare la campagna GUERRA ALLA GUERRA, contro le aggressioni della UE, NATO, e del governo italiano in nord Africa, nell’est Europa e in medio Oriente. Allo stesso tempo, liberare una enorme zona militare abbandonata da 15 anni significa riconsegnarla al quartiere e alla città, che ieri ha partecipato a una viva assemblea parlando di riappropriazione e di creazione di nuovi spazi di aggregazione e sociali, in un contesto cittadino fatto di spazi vuoti e sgomberi continui.

Stamattina è arrivata più che puntuale la risposta della Questura che ha detto che quelle decine di migliaia di metri quadrati devono rimanere vuoti, abbandonati e inutilizzabili. Cosa fa più paura? Cittadini che si riuniscono per riprendere in mano gli spazi lasciati cadere a pezzi dalle istituzioni? O il fatto che vengano chiaramente accusate proprio quelle istituzioni che hanno imposto le politiche di austerità sulle spalle dei cittadini ma comprano gli F-35, alimentano le tensioni belliche e ci vogliono portare in guerra?

L’IMPERIALISMO VUOLE SPAZIO – RIPRENDIAMOCELO!

Noi Restiamo

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Ieri mattina lo spazio occupato “La Rage” di via Zago è stato attaccato dai colpi della repressione a suon di camionette, blindati e celerini. Una lunga giornata di solidarietà, dalla mattina fino alle pomeriggio, passata tra presidi, blocchi – rimossi con l’intervento della celere – e il corteo finale per arrivare in porta S. Donato e concludere la giornata con un pranzo solidale insieme alla rete Eat the Rich.

Questa mattina ancora, l’ ulteriore attacco della questura a chi prova nella Bologna in crisi del 2015 ad aprire spazi, lasciati vuoti e all’incuria, per autorecuperarli e farli ri-vivere.

Lo sgombero della “Zona Militare Liberata”, uno spazio enorme lasciato a se stesso, che da Domenica, grazie alla campagna “Guerra alla Guerra” – contro l’intervento di forze militari e imperialiste in nord Africa – aveva ripreso ad essere un luogo aperto al quartiere, alla città e a chiunque volesse investirvi per autorecuperare lo spazio.

Un attacco repressivo verso chi ha deciso di prendere spazio per dare forma e vita ad un progetto collettivo di autogestione, aggregazione e creatività.

Ribadiamo inoltre la vicinanza e la solidarietà per quegli studenti e quei compagni a cui la polizia ha notificato la richiesta per il procedimento attuativo del “foglio di via” dalla città di Bologna. L’ennesima misura infame per chi ha come colpa solo quella di resistere e aprire spazi.

Solidarietà a “La Rage” – Solidarietà alla “Zona Militare Liberata”.

Collettivo Universitario Autonomo