Acabnews Bologna

Sfratto rinviato in via sant’Isaia

Due mesi di respiro per una donna disoccupata, ne dà notizia Social Log. Intanto Asia Usb interviene sul caso di una madre, inquilina Acer a San Donato, finita sotto sfratto dopo aver perso il lavoro.

17 Luglio 2014 - 20:01

Presidio antisfratto (foto SocialLog)Altro sfratto rinviato stamattina in via sant’Isaia 47. Rosa, una donna italiana che dopo aver perso il lavoro non riusciva più a pagare l’affitto e lo sfratto è stata l’immediata conseguenza e la strada l’unica soluzione. Seppur in graduatoria per la casa popolare da anni, infatti, i punti cumulati non bastano per vedersi riconosciuto il diritto alla casa, cosi stamattina avrebbe dovuto lasciare l’appartamento in cui vive da più di vent’anni. Oggi però, grazie alla presenza di Social Log, dopo alcune ore di picchetto e una lunga discussione con l’ufficiale giudiziario abbiamo strappato una vittoria con un rinvio di due mesi dello sfratto.

Altri giorni per continuare la battaglia insieme a Rosa e alle altre migliaia di famiglie che ogni giorno si vedono recapitare l’ingiunzione di sfratto con l’obbligo di lasciare la propria casa. Davanti alla povertà e alla sofferenza sociale non gireremo mai la testa dall’altra parte, per questo continueremo a dar battaglia, per vedere riconosciuto a tutti il diritto alla casa e alla dignità.

Social Log

* * * * * * * *

Iris non e’ sola

Apprendiamo dagli organi di stampa della vicenda della signora Iris, inquilina Acer residente in via Andreini. In merito Asia-usb esprime quanto segue:

La vicenda della signora, per quanto solo saltuariamente i giornali denuncino simili vicende, e’  ben lungi dal rappresentare un caso isolato.

Da anni il nostro sindacato evidenzia la connessione ineludibile tra condizione reddituale e alloggio.

Da anni Asia-usb sostiene che qualsiasi intervento in materia di politiche abitative che trascuri le reali possibilta’ delle persone avrà efficacia solo relativamente a un numero inconsistente di cittadini.

La condizione terribile di migliaia di famiglie nella nostra citta’ che vivono lo stesso dramma della signora Iris meriterebbe attenzioni politiche e amministrative adeguate e concrete e richiederebbe una volonta’ politica che il governo Renzi e il comune di Bologna non intendono esprimere.

Sono inconsistenti le affermazioni della pur volenterosa assessore Frascaroli la quale sa benissimo che il tavolo coi proprietari dei grandi stabili non rappresenta nulla di concreto.

Questo tavolo (che,lo ricordiamo per rigor di cronaca, si basa su una delle tante proposte da noi avanzate: il riuso del costruito inutilizzato) si e’ riunito una sola volta nel mese di febbraio e non ha avuto alcun seguito. Ne’, presumibilmente, ne avra’ in tempi brevi.

Sono inconsistenti anche le boutades di Virginio Merola che sui giornali dichiara di aver avviato colloqui con Delrio per il riuso a fini abitativi della caserma Sani (guarda caso, anche questa una della proposte che Asia-usb sostiene da anni).

Di concreto, sopratutto per chi, con disoccupazione, riduzioni di orario e taglio dei servizi, sta pagando maggiormente i costi di questa crisi inventata, non vi e’ nulla.

Questa volonta’ e’ chiaramente ribadita nel decreto casa recentemente approvato dal governo Renzi che non tiene assolutamete conto del numero impressionante di famiglie ormai al di sotto della soglia di poverta’ (in Emilia Romagna oltre il 15%).

Anche gli interventi a sostegno della morosita’ incolpevole, come definita nel d.l. 102 del 31/8/2013 convertito con modificazioni dalla legge 104 del 28/9/2013 sono riferite soltanto a chi dispone di determinate condizioni di reddito.

Intanto gli sfratti continuano, come giustamente nota l’assessore Frascaroli, con frequenza quotidiana. ogni giorno sono tantissime le famiglie che, in tutta italia, vengono messe per strada per morosita’ e l’emilia romagna con 7.642 provvedimenti emmessi nel 2013 (con tendenza all’aumento per il 2014-dati ministero degli interni-), e’ la terza regione italiana per numero di sfratti.

Non ci sorprendono invece le dichiarazioni di Acer: sono il risultato di anni di politiche volte a privatizzare e a mettere a valore la gestione dei diritti e questi sono i risultati che si ottengono.

A questo punto, ci rivolgiamo direttamente alla signora Iris. la invitiamo a entrare in contatto con noi e a unirsi alle tante famiglie che si stanno battendo per il diritto all’abitare. Le ricordiamo che avere una casa e’ un diritto che non puo’ essere condizionato dalle condizioni di censo. Le chiediamo di sostenere le richieste che, da sempre, rivolgiamo alle istituzioni:

° blocco immediato di tutti gli sfratti per morosita’ incolpevole.
° riuso immediato di tutto il costruito sia pubblico che privato inutilizzato da oltre tre anni, facendo, se necessario, ricorso allo strumento della requisizione come evidenziato, nella normativa che disciplina la materia, dall’ art.38 comma 2 della l.142/1990.
° adeguamento obbligatorio di tutti i canoni d’affitto (in primis quelli acer)alle reali possibilita’ delle persone con tetto massimo al 30%del reddito.
° avvio immediato di un tavolo di progettazione partecipata per l’avvio di un progetto di autorecupero per la caserma sani finanziato con risorse provenienti dai fondi strutturali europei, per il suo riuso con scopi sia abitativi che produttivi.

Asia-Usb