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Sert smentisce Merola: in città né droghe sperimentali né super-Marijuana

“Non dimostrate”, anzi “banalità senza riscontro in letteratura” le recenti posizioni di Merola sulla piazza bolognese come laboratorio di spaccio di nuove sostanze da immettere poi su mercati ampi.

28 Ottobre 2016 - 12:25

Fumatore di spinello di marijuana - Foto di Chmee2Brutta figura del primo cittadino, che pochi giorni fa  aveva parlato in Consiglio comunale di Bologna come “crocevia per l’offerta e il consumo delle sostanze stupefacenti”, e “campo di sperimentazione, dove si testa l’appetibilità di nuove droghe per poi immetterle su un mercato più ampio”. A sconfessarlo è il responsabile del Sert e docente universitario Salvatore Giancane, intervenuto ieri a Radio Città del Capo.

“La teoria del ‘drug testing’ non e’ dimostrata – dice Giancane – e non corrisponde alle logiche dello spaccio, perché se si fanno dei test si rischia di far morire delle persone e di essere arrestati, e nessun pusher vuole essere arrestato”. Peraltro, “l’eroina e’ stata sintetizzata a fine ‘800 ed è sempre quella, per cui non c’è nulla da testare, e le ‘smart drugs’ sono gia’ state provate in Cina”. Né ci sono test da fare sul taglio dell’eroina, che “già si conosce: si tratta sempre di zuccheri e caffeina”. Insomma, “banalità” che “non hanno riscontro in letteratura”.

Senza fondamento anche la teoria, anch’essa richiamata da Merola, secondo cui “la marijuana degli anni ’70 è un’altra cosa rispetto a quella che circola ora”: si basano “su uno studio che confronta i sequestri di fine anni ’70 con quelli di qualche anno fa, e che trova estimatori solo in Europa. In America, dove la cannabis terapeutica ha una potenza che qui è ritenuta eccessiva, ne ridono”.