Editoriale

Senti chi parla il 2 agosto

Domenica, per il quarantennale della strage, interverrà la presidente del Senato Casellati, esponente del partito fondato da un ex tesserato della stessa P2 che, a quanto emerge dalle indagini, finanziò l’attentato. Ma allo schifo non c’è mai fine: spunta un presidio negazionista in piazza Carducci, organizzato da una vecchia conoscenza dell’estrema destra.

30 Luglio 2020 - 12:00

Orologio piazza Medaglie d'Oro - © Michele LapiniOggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è in città per incontrare i parenti delle stragi di Ustica e della Stazione. Alla cerimonia per i 40 anni dell’attentato, questa domenica, parteciperà invece la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Sono ormai diversi anni che a parlare dopo il presidente dell’associazione dei familiari e il Sindaco si alternano la seconda e la terza carica dello Stato: una scelta che, a torto o ragione, ha depoliticizzato la commemorazione, sottraendola ai frequenti fischi di sindacati e realtà di base che in passato contestavano le politiche del governo di turno. Quest’anno, però, è veramente difficile considerare Casellati una presenza neutrale. È una delle fondatrici di Forza Italia, il partito con cui nel 1994 iniziò la propria carriera politica il miliardario Silvio Berlusconi dopo aver perso la copertura politica del Psi di Craxi. Berlusconi era stato un tesserato della loggia massonica Propaganda Due (P2) di Licio Gelli, la stessa associazione segreta che, come emerge dalle indagini sui mandanti della Strage della Procura Generale e da diverse inchieste giornalistiche pubblicate in questi giorni, avrebbe pagato almeno un milione di dollari ai militanti dell’organizzazione neofascista Nuclei armati rivoluzionari (Nar) per piazzare la bomba alla Stazione il 2 agosto 1980, uccidendo 85 persone. Come potranno allora non suonare ipocrite le parole che un’esponente di spicco del partito del piduista pronuncerà questa domenica, come possono i bolognesi non sentirsi offesi da istituzioni che hanno deciso di mandare proprio lei in una data così importante e dolorosa per la città?

Poi siccome allo schifo non c’è mai fine arrivano a mezzo intervista al Carlino le dichiarazioni di Massimiliano Mazzanti. Chi è costui? Fu consigliere comunale di An sotto Vitali e Guazzaloca, e sul sito di Palazzo D’Accursio il curriculum tuttora consultabile riporta incarichi nella direzione nazionale del Fuan, in quella bolognese del Msi-Dn e come portavoce di Alessandra Mussolini. Negli anni successivi si accompagnò in varie occasioni al leader di una delle effimere incarnazioni bolognesi di Casapound per poi transitare, sempre in cerca dei riflettori, per La Destra di Storace e i Fratelli d’Italia della Meloni. A nome di due fantomatici comitati ha indetto per domenica 2 agosto un presidio in piazza Carducci “per ribadire che è arrivato il momento di fare nuovi accertamenti su gente come Carlos, Kram, la Frohlich”. Sono i nomi connessi alle supposte piste internazionali, della cui infondatezza questo giornale scrive da quando esiste e appresso alle quali ormai perfino la Procura ha smesso di perdere tempo, concentrandosi invece sul flusso di denaro che, sempre dalla P2, avrebbe raggiunto giornalisti compiacenti perché dessero copertura mediatica a depistaggi come questo. Compito da cui alcuni non hanno mai abdicato: l’ultima settimana vari quotidiani di destra e un’agenzia di stampa di proprietà di un altro ex Fuan hanno ripreso a ritmo sostenuto a spingere tesi contro la matrice neofascista della strage. martedì sera ci si è messa pure la diretta Facebook dell’ennesimo convegno con il solito Raisi e moderazione del condirettore del Carlino. Che sia concesso a questa gente di tornare a propagandare menzogne negazioniste in pubblica piazza è un ennesimo affonto che la città non merita.