Acabnews Bologna

Se l’agenzia interinale chiude e non paga

Una lettrice, dipendente di Trenkwalder in somministrazione, ci segnala che non sono stati erogati gli stipendi di settembre. Serrande abbassate nelle filiali “e l’azienda non risponde. Io e i miei colleghi siamo molto preoccupati”.

20 Ottobre 2016 - 12:31

Trenkwalder - © Michele Lapini“Sono una dipendente di Trenkwalder in somministrazione presso un’azienda utilizzatrice. Io e miei colleghi siamo molto preoccupati rispetto alle voci che ci sono giunte sul default dell’azienda a causa di un drammatico problema di liquidità. Non sono stati ancora erogati gli stipendi di settembre e dalle informazioni che abbiamo raccolto ci risulta che il problema sia su scale nazionale”. E’ la segnalazione inviata al nostro giornale da una lettrice, che aggiunge: “Negli ultimi giorni in pochi riescono a mettersi in contatto con l’azienda, che la maggior parte delle volte non risponde. Vogliamo davvero capire cosa sta succedendo. Pare che tutte le filiali siano chiuse”, fa sapere la lavoratrice, che poi si è recata di persona con qualche collega in viale Masini, dove si trova l’ufficio bolognese, trovando la serranda abbassata.

La stessa lavoratrice ci segnala anche una dichiarazione dell’amministratore unico di Trenkwalder, Peter Zehentleitner, pubblicata sul sito del gruppo. Parole che nelle intenzioni del manager dovrebbero essere di rassicurazione, ma che intanto confermano le preoccupazioni dei lavoratori: “Nelle ultime settimane, si sono sviluppate dinamiche di oggettiva difficoltà per l’accesso al credito bancario, circostanza di cui sono sinceramente rammaricato, che ci ha impedito di far fronte con la consueta puntualità all’esecuzione dei pagamenti dei nostri lavoratori, il cui adempimento non è mai stato né è in discussione. La situazione è dunque in corso di definizione, essendosi nel frattempo identificati più corretti strumenti e percorsi per la migliore gestione della società che nell’ultimo trimestre, mi preme ricordare, ha registrato performance molto positive e introdotto nel settore tecnologie rivoluzionarie”.  Di certo, però, non c’è molto di rivoluzionario nel lasciare i lavoratori senza stipendio e informazioni.