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Sda non recede sui licenziamenti, blocchi ai cancelli

L’azienda toglie la serrata allo stabilimento di Sala Bolognese e cerca di ripartire con un quinto dei lavoratori: picchetti agli ingressi, corteo e nuovo presidio sotto la Prefettura.

06 Maggio 2015 - 15:16

sdaFumata nera nella vertenza Sda, nata alcune settimane fa quando l’azienda ha cambiato subappalto per la movimentazione delle merci e aggravatasi negli ultimi giorni con la serrata dello stabilimento di Sala Bolognese e l’annunciato licenziamento di centinaia di lavoratori.

Scrivevano ieri sera i Si Cobas su Facebook: “L’incontro di oggi con ‪Sda‬ non ha sortito nessuna soluzione. La proposta da parte padronale, di voler riaprire l’hub di Bologna con solo 120 lavoratori su 510 e’ stata respinta al mittente”. Il sindacato “conferma lo stato d’agitazione già aperto e si prepara allo scontro fino a quando non saranno fatti rientrare tutti al lavoro e confermato l’accordo nazionale che sda si è rimangiata. Se toccano uno toccano tutti!”.

Secondo Usb Lavoro privato: “Irricevibili sono le proposte addotte dall’azienda Sda che ha presentato il nuovo consorzio e richiesto l’impiego di solo 125 facchini per la gestione del sito, contratti al ribasso, metodi schiavisti e arbitrari, proposta che ha visto anche la contrarietà del rappresentante della prefettura”. Il sindacato annuncia che non riprenderà le trattative finché la Sda non si impegnerà nero su bianco a riaprire il sito e riassumere tutti i lavoratori: “Nell’ Assemblea dei lavoratori iscritti si è votato all’unanimità per continuare nella mobilità con qualsiasi tipo di azione fino a che non vedremo riconosciuto il nostro diritto al lavoro e che si riapra la trattativa alle condizioni che prima abbiamo descritto”.

In una nota successiva, Usb spiega: “Prosegue le mobilitazione contro l’azione arbitraria di Sda, dopo la rottura del tavolo delle trattative di oggi dove sono state fatte proposte assurde ed offensive, centinaia di lavoratori si stanno recando assieme ad alcuni militanti di Usb Lavoro privato per bloccare i cancelli dopo la notizia che l’azienda aveva riaperto il sito produttivo di Sala Bolognese senza darne preavviso alle oo.SS ed ai lavoratori ed alle lavoratrici che ad oggi si per strada. Non passera niente fino a che non si riaprira il tavolo e vengano ripristinate le basi minime del dialogo, la riassunzione di tutti e 400 lavoratori”.

In mattinata arriva dai sindacati la conferma del blocco dei cancelli, proseguito per tutta la notte, a cui si è aggiunto un corteo con blocco del traffico. “Non ci spaventano le provocazioni e i tentativi di repressione messi in atto, di certo non faremo nessun passo indietro e rafforzeremo la mobilitazione. Continueremo con le iniziative di lotta fino al ritiro dei licenziamenti”, promettono oggi i Si Cobas. Intanto, in queste ore, lavoratori nuovamente in presidio sotto la prefettura.