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Sda, la lotta dei facchini ottiene “importanti risultati”

Sgb: accordo ridà a lavoratori “forza per fare fronte al piano industriale”. E sulla mobilitazione del comparto sosta Tper: un’ora di sciopero al giorno per l’intera settimana. Usb, invece: “Alla Gd cocente bocciatura” per i confederali.

10 Ottobre 2017 - 18:56

“Dopo quattro giorni di sciopero, vari presidi e il blocco delle merci, Sgb porta a casa un importante risultato per i lavoratori della logistica dell’hub di Sala Bolognese, al termine di un lungo confronto in Prefettura, con l’azienda e Sda Express Courier”. E’ l’aggiornamento fornito da Sgb con un comunicato diffuso ieri. “L’accordo per la cassa integrazione a rotazione, che Sgb si è rifiutata di firmare in quanto ne veniva definita la durata per sei mesi rinnovabili, durerà ora solo 9 settimane (30 novembre) al termine della quale i lavoratori saranno reintegrati a tempo pieno, a prescindere dai volumi produttivi. Previsto l’apertura di un confronto settimanale con l’azienda sull’andamento della ripresa produttiva ed uno mensile con azienda, Sda e Prefettura per monitorare l’intero accordo raggiunto. Viene inoltre confermato il contratto integrativo sottoscritto nei mesi scorsi da Sgb che prevede condizioni migliori per i lavoratori rispetto a quello nazionale per quanto attiene diritti e salario. Bloccata infine ogni ipotesi di cambiare in corsa il gestore dell’appalto (come avvenuto a Carpiano con il consorzio Ucsa) e si mantengono quindi i diritti a suo tempo acquisiti che prevedono, fra le altre cose, la non applicazione del Jobs Act. Con quest’accordo i lavoratori riacquistano quella forza necessaria per fare fronte al piano industriale di Sda e di Poste Italiane che verrà presentato dopo il periodo festivo di fine anno e che sarà il primo vero banco di prova per tutti. Da parte nostra siamo pronti a riprendere la mobilitazione se proveranno a caricare sulle spalle dei lavoratori ulteriori sacrifici. Con queste premesse ci apprestiamo a partecipare tutti allo sciopero generale del 27 ottobre promosso dal sindacalismo di base”.

Ancora Sgb racconta che quella di ieri è stata una nuova giornata di lotta per i lavoratori del reparto sosta di Tper, “che per il terzo giorno  hanno aderito compatti alla mobilitazione promossa dal Sindacato Generale di Base, sfiorando il 100%. Questa mattina (ieri, ndr) gli accertatori hanno risposto all’ennesima provocazione aziendale fermandosi tutti  per un ora  dimostrando che non intendono arretrare di un passo nella loro battaglia per un lavoro dignitoso. Ricordiamo che gli operatori della sosta lamentano un sensibile calo dell’organico che ha generato un stretta, ormai insopportabile, sulla concessione di ferie e congedi, fino ad arrivare all’annuncio che nessuno potrà andare in ferie a natale. Tper si ostina ad intervenire in maniera unilaterale sui trattamenti e la modalità lavorative dei suoi dipendenti intervenendo sulla possibilità di effettuare cambi turno, peggiorando il calendario dei riposi,bloccando la concessione di qualsiasi tipo di permesso. Evidentemente il ‘nuovo’ responsabile delle risorse umane e delle relazioni sindacali, Palombini ha maturato parecchia esperienza in Sda dove i diritti degli operai della logistica sono stati ampiamente compressi ed il conflitto sindacale, si è giustamente alzato toccando dei picchi che ora  si sfiorano anche in Tper”. Sgb ha quindi deciso di proclamare lo sciopero di una ora al giorno per l’intera settimana.

Da Usb invece arriva un aggiornamento sulla Gd di Bologna: “Un fatto clamoroso segna la più cocente delle bocciature per Fim Fiom Uilm Bologna.  L’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto aziendale alla Gd di Bologna, la più grande azienda metalmeccanica della provincia, è stato bocciato nel referendum ma formalmente approvato grazie all’esclusione colpevole dal diritto di voto dei lavoratori fuori sede”.

Prosegue il sindacato: “Questi i numeri: 1800 aventi diritto, 735 SI pari al 50.27%, 708 NO pari al 48.43%, 19 tra bianche e nulle. Gli artifici costruiti ad hoc da RSU e Fim Fiom Uilm non sono stati sufficienti a occultare il dissenso enorme dei lavoratori nei confronti di una gestione proprietaria e autoritaria della trattativa. I lavoratori organizzati nel comitato per il no hanno chiesto di poter partecipare alle operazioni di voto ed hanno chiesto di consentire il voto dei lavoratori fuori sede. Richieste tutte  respinte dalla Rsu e dai sindacati firmatari”, e “il risultato è clamoroso vista la sproporzione di forze”.

Si legge in conclusione: “Da una parte azienda, Fim Fiom uilm, tutta la Rsue la propaganda della stampa locale. Dall’altra lavoratori autorganizzati nel comitato per il No. Fim Fiom uilm  dovrebbero prendere atto e ritirare la firma dall’accordo. Se così non fosse valuteremo insieme ai  lavoratori come proseguire la battaglia per la democrazia. Ci riserviamo di agire ogni strada, anche legale per non rendere applicata un’intesa che non ha il consenso dei lavoratori”.