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Scuola, polizia e cani antidroga all’Isart

Due ragazzi portati fuori dalla classe. Il collettivo Studenti Medi Autorganizzati: “Solidarietà a Chiara e Saverio. I problemi non si affrontano stigmatizzando e criminalizzando i giovanissimi per due canne in tasca”.

11 Febbraio 2014 - 16:30

Siamo complici di Chiara e Saverio!
Dentro alle nostre scuole non vogliamo cani e Polizia 

Scriviamo oggi queste righe per denunciare un fatto accaduto ieri. L’ultimo di una lunga serie. Ancora una volta, dentro alle nostre scuole, è stato messo in atto il solito meccanismo di controllo e di repressione che nulla ci insegna se non a chinare il capo. Le vittime questa volta sono state una ragazza ed un ragazzo dell’ISART, portati fuori dalle loro classi con la forza da degli agenti. Noi come Studenti Medi Autorganizzati ci opponiamo a questo tipo di atteggiamento repressivo. Come abbiamo sottolineato altre volte noi crediamo che la scuola DEBBA essere un luogo libero, di socialità, di formazione e di confronto fra pari. Dove se c’è un problema lo si affronta insieme ad insegnanti e genitori, prima informandoci e poi confrontandoci. Gente in divisa e cani antidroga poco hanno a che fare con NOI e i NOSTRI problemi.

Noi crediamo in una socialità diversa e pretendiamo di poter prendere parola, come studenti e giovani cittadini, su temi che ci riguardano in prima persona. Non vogliamo lasciare le nostre vite in mano a persone che applicano “leggi illegali” come la FINI-GIOVANARDI rovinando le nostre vite per due spinelli in tasca quando va bene, perchè quando va male abbiamo visto anche gente morire dentro alle questure poichè qualcuno doveva impartire loro una lezione. Siamo delle teste pensanti e per questo se c’è un problema preferiamo risolverlo alla radice, ma per farlo bisogna che ognuno faccia il proprio mestiere. Ad esempio, se presidi e insegnanti temono che la droga dilaghi nelle scuole allora sarà il caso di organizzare degli incontri di formazione riguardo ad uso e abuso di sostanze. Incontri fatti con chi della materia se ne intende e non con qualche poliziotto ignorante che ripete a mò di pappagallo risultati di studi fittizi condotti da Mr. Serpelloni & CO. Studi secondo i quali chi fuma una canna ha i buchi nel cervello e arriverà entro breve tempo a consumare eroina. Noi incontri di questo tipo ne abbiamo già fatti in autonomia, anche all’ISART, durante le occupazioni di questo autunno. E’ in questo modo che si affrontano i problemi, non stigmatizzando e criminalizzando i giovanissimi per due canne in tasca.

Sabato siamo stati a Roma proprio per dire questo. Per dire che:

– Non siamo più disposti a pagare con le nostre vite e con i nostri diritti il prezzo di leggi finalizzate a rafforzare il miliardario monopolio del commercio delle narcomafie.

– Non siamo più disposti a veder riempire le galere di consumatori, che diventano secondo il teorema “punisci e correggi”, prima criminali e poi malati.

– Non siamo più disposti a lasciare morire persone nelle carceri. Crediamo che, come sta già avvenendo in altre parti del mondo (USA, Uruguay e non solo), sia arrivato il momento di spingere verso la completa depenalizzazione dell’ uso personale di cannabis e dalla sua autoproduzione.

Detto questo, tutta la nostra solidarietà va a CHIARA e SAVERIO ai quali ci sentiamo di dire che siamo loro complici. Per questo vogliamo dire con forza che già da questa settimana saremo dentro e fuori le scuole della nostra città a proporre iniziative atte a impedire che fatti come questi si ripetano.

Per chi volesse prendere parte alle nostre assemblee potete trovarci tutti i Venerdì alle 15:00 in Via Orfeo, 46 nell’ex caserma Masini. Da quell’assemblea, insieme a tutte e tutti voi, vogliamo continuare a costruire un modo nuovo e più “sano” di vivere le nostre scuole e la nostra città.

Collettivo Studenti Medi Autorganizzati