Manifestazione domattina all’Ufficio scolastico regionale di via de’ Castagnoli. Sgb e Coordinamento precari: “Discriminazione nei diritti fondamentali del lavoro”. Usi Cit: “Più sicurezza a lavoratori e studenti”. Il coordinamento dei diplomati magistrali invita invece a raggiungere la manifestazione indetta a Milano.
Per domani, venerdì 14 febbraio, i sindacati Cub Sur, Adl-Cobas, Usi Cit, Sgb, Sial Cobas e il Coordinamento nazionale precari della scuola hanno indetto a livello nazionale uno sciopero dell’intero comparto istruzione e ricerca: docenti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario.
A Bologna è stato convocata una manifestazione alle 9.30 all’Ufficio scolastico regionale di via de’ Castagnoli. “Nel giro di pochi anni – scrive Sgb scuola Emilia-Romagna e Coordinamento precarie e precari di Bologna e Modena – la questione del precariato storico tra i docenti si è aggravata notevolmente e i numeri sono diventati allarmanti (circa 1/5 di tutto il personale è precario). Le possibilità di lotta sono state scoraggiate, frammentando il comparto con continue riforme del reclutamento, mirate più a favorire profitto per i venditori di titoli che la qualità dell’istruzione, che hanno messo gli uni contro gli altri i precari e hanno alimentato la logica dei ricorsi. L’accesso all’insegnamento per i neo laureati è stato fatto diventare un percorso ad ostacoli costosissimo e senza prospettive sicure. Il tutto per ottenere un lavoro pagato sempre meno e sfruttato sempre più. Per il rinnovo del contratto, scaduto da oltre un anno, sono previste risorse assolutamente insufficienti ed un iter che lascerà gli stipendi al palo per almeno un altro anno. Nel frattempo si tengono bloccati gli organici di diritto, si gonfiano quelli di fatto (con 170.000 supplenze annuali solo quest’anno) e si riducono all’osso quelli del personale ATA, mettendo i nostri studenti in situazioni di continuo rischio e disagio. Questa situazione è il risultato di politiche mirate ad estrarre profitto a tutti i costi dal mondo della formazione, costringendo i lavoratori a lunghi anni di precariato e di discriminazione nei diritti fondamentali del lavoro. Il tutto con una complicità di fatto dei sindacati firmatari, spinti esclusivamente dalla necessità di ritagliarsi un ruolo di cogestori del danno”.
Lo sciopero reclama: “1) Assunzione di tutti i precari con almeno 3 anni di servizio e formazione in carico alle istituzioni 2) Equiparazione delle condizioni economiche e normative del personale precario ai docenti di ruolo 3) Aumenti salariali veri e immediati 4) Aumenti realmente adeguati degli organici di docenti e ATA”.
Si legge in conclusione: “L’Emilia Romagna, un tempo modello per il sistema educativo, è rappresentativa oggi dello sfascio della scuola pubblica che si è voluto perpetrare. Rigettiamo con forza i progetti di regionalizzazione, che approfondirebbero il solco della precarizzazione e privatizzazione del servizio pubblico. Riempire le piazze è l’unico vaccino contro gli accordi a perdere che hanno caratterizzato gli ultimi anni”.
Da Bologna invita allo sciopero anche Usi Cit, rilanciando la richiesta di “stabilizzazione di tutto il personale con almeno 36 mesi di servizio come prevede la normativa europea”, per “salari nella media europea” e “maggiori finanziamenti per l’edilizia scolastica per garantire più sicurezza al lavoratori e agli utenti”, contro “lo sfruttamento subito dagli studenti in questi anni dall’alternanza scuola lavoro” e “l’autonomia differenziata”.
Il Coordinamento D.M. (diplomati magistrali) invita invece a partecipare alla manifestazione indetta a Milano (dalle 10 in Largo Cairoli), condividendo in rete un comunicato del Lavoratori della scuola autorganizzati.