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Scuola, allarme dei precari sui corsi per l’accesso all’insegnamento

Il Coordinamento esprime “forti perplessità e preoccupazione” per le modalità di attivazione dei percorsi di formazione dell’Università, visti i “punti critici riguardo alle tempistiche e alle informazioni lacunose”.

31 Gennaio 2018 - 18:14

Il Coordinamento Precari/ie scuola di Bologna esprime “forti perplessità e preoccupazione per le modalità di attivazione dei corsi che daranno accesso al nuovo percorso per diventare insegnati del secondo grado del ciclo di istruzione scolastica”. Scrive il Coordinamento in un comunicato: i corsi per recuperare i 24 Cfu del Fit all’Unibo “iniziano questa settimana. L’Unibo ne ha dato annuncio venerdì e ha dato tempo da stamattina (lunedì, ndr) fino a mercoledì (oggi, ndr) per prenotarsi a chi voglia frequentare le lezioni. Abbiamo scritto al prof. Guerra, direttore del Dipartimento di Scienze dell’Educazione, con il quale ci eravamo già incontrati/e in novembre per discutere dell’organizzazione dei corsi per i 24 Cfu, per far presente alcuni punti critici riguardo alle tempistiche e alle informazioni lacunose”. In primo luogo, “è inaccettabile che ci venga richiesto di prenotare la frequenza ai corsi, quando l’operazione del riconoscimento dei crediti già acquisiti non si è ancora conclusa: come possiamo scegliere i corsi senza sapere quanti e quali crediti dobbiamo recuperare?”. Inoltre, “non è stato possibile visionare i programmi dei corsi con un anticipo congruo, come avviene normalmente con i corsi ordinari”. E poi: “Le fasce orarie e i giorni in cui si svolgeranno le lezioni rendono difficile la frequenza ai/alle molti/e che lavorano, spesso con incarichi precari nella scuola. Nel corso dell’incontro di novembre, Guerra ci aveva invece garantito orari conciliabili (fascia pomeridiana/serale oppure sabato). Un’ ulteriore misura utile pensando a chi lavora sarebbe assicurare la massima disponibilità dei docenti dei corsi a supportare i non frequentanti: fornendo dispense, consigliando buoni manuali, essendo disponibili per domande, chiarimenti ecc”. Infine, “il lasso di tempo minimo previsto: a. tra la pubblicazione dell’avviso e l’apertura delle prenotazioni (meno di 3 giorni) b. per potersi prenotare ai corsi (meno di 3 giorni) c. tra la chiusura delle prenotazioni e l’inizio delle lezioni (9 ore rispetto alla prima fascia oraria dedicata all’ambito pedagogico), costituisce un problema reale rispetto al diritto degli e delle immatricolati/e ad essere informati/e e a scegliere consapevolmente quali corsi frequentare”.

Concludono i precari della scuola: “Essere informati per tempo e messi in condizione di frequentare i corsi non solo è un diritto di chi si immatricoli all’università, ma è ancora più importante se si pensa che la seconda prova del concorso verterà sugli ambiti dei 24 Cfu. Impedire alla gran parte degli iscritti di seguire le lezioni per questioni logistiche può significare creare le premesse per un gran numero di bocciati alla seconda prova, creare delle disparità in partenza. Anche questo ci sembra inaccettabile. Perché questa fretta e le informazioni lacunose, quando il contesto politico nazionale non fa presagire decreti e bandi imminenti?”.