L’Ufficio scolastico provinciale non conferma le convocazioni unitarie dei lavoratori a tempo determinato per il prossimo anno scolastico. Coordinamento Precari/ie chiede “una presa di posizione dell’Ufficio scolastico regionale a sostegno dell’efficacia” dello strumento.
Nei giorni scorsi “abbiamo incontrato il dirigente dell’Usp di Bologna, dott. Giovanni Schiavone, per avere aggiornamenti in merito alle modalità di svolgimento delle convocazioni unitarie da Graduatorie di istituto per l’assegnazione degli incarichi a tempo determinato relativi all’a.s. 2018/19 nella provincia di Bologna. Pur registrando le buone intenzioni e la disponibilità ad accogliere i nostri suggerimenti nell’ottica di un’auspicabile riduzione delle criticità riscontrate negli anni precedenti, non possiamo dirci soddisfatti dall’esito dell’incontro, poiché di fatto non ci è stato garantito che le convocazioni unitarie si terranno anche quest’anno, così come avvenuto negli ultimi due”. Così il Coordinamento Precari/ie della Scuola di Bologna e Modena – in un comunicato – mette a fuoco la situazione di criticità che potrebbe vedere non confermata la prassi consolidata negli ultimi due anni scolastici sulle convocazioni dei docenti precari.
Se infatti – dicono dal Coordinamento – la pratica della convocazione unitaria viene ritenuta utile e buona da tutti i soggetti coinvolti (l’Usp, le segreterie delle scuole, e gli insegnanti precari, che “vedono riconosciuto il loro diritto ad una scelta meditata e consapevole, in condizioni di trasparenza ed equità, dell’incarico annuale”), si chiedono “perché dunque questa formula non è ancora invalsa, a livello provinciale quanto regionale, tanto da costringerci ogni anno a ribadire l’ovvia necessità di riproporla?”. La risposta arrivata dalle istituzioni scolastiche è che “le difficoltà sono da un lato di natura burocratica, dall’altro legate a resistenze non meglio precisate ma, a nostro avviso, riconducibili a prese di posizione di alcuni dirigenti scolastici che evidentemente non intendono rinunciare ad uno strumento di potere e ricatto nei confronti dei precari e delle precarie qual è la modalità di convocazione autonoma da parte delle scuole (sappiamo bene, infatti, quanto siano diffusi nelle segreterie i tentativi di forzare la normativa sulle supplenze ed esercitare pressione sui docenti contattati, ad esempio per avere una risposta immediata alle proposte, magari minacciando improbabili cancellazioni dagli elenchi. E si potrebbe continuare…). L’Usp, come l’Usr, non può infatti imporre la convocazione unitaria ma può proporre la costituzione di una Rete di scuole a cui affidare la gestione delle convocazioni; l’adesione a questa rete da parte delle singole scuole è caldeggiata, ma non può essere imposta, ed è sufficiente che anche solo una scuola si tiri indietro perché il tavolo salti. Sono argomenti che ci siamo sentiti rivolgere anche a Modena e che, da un lato, ci spingono a chiedere di nuovo e con maggior forza una più esplicita presa di posizione da parte del direttore dell’Usr, dott. Stefano Versari, a sostegno dell’efficacia delle convocazioni unitarie in tutte le province dell’Emilia Romagna e, dall’altro, dimostrano sempre di più, a nostro avviso, l’ormai evidente necessità di un provvedimento nazionale che trasformi le Graduatorie d’istituto in Graduatorie provinciali per l’assegnazione di tutte le supplenze annuali o fino a termine delle attività didattiche, senza il limite delle 20 scuole”.
Per gli insegnanti “non si può far finta di credere che il precariato scolastico sia finito davvero con la ‘Buona scuola’. Esso ha semplicemente cambiato casa. Negli ultimi anni, infatti, almeno per ciò che riguarda la maggior parte delle province, la quasi totalità degli incarichi annuali nella scuola secondaria viene assegnata attraverso le Graduatorie d’Istituto e non più tramite le Gae, in via di progressivo svuotamento. Stiamo parlando di circa 100.000 posti di lavoro, non si può pensare di affidarne l’assegnazione alle singole scuole, così come non si può pensare di affidare l’assegnazione delle supplenze brevi al meccanismo delle Mad, la ‘chiamata diretta dei precari’. Chiediamo pertanto: che l’Usr dell’Emilia-Romagna inviti, attraverso una nota ufficiale, tutti gli Uffici provinciali della nostra regione a organizzare convocazioni unitarie da Graduatorie di istituto per l’assegnazione degli incarichi a tempo determinato; che il Miur emani un decreto in cui vengono istituite (o meglio ripristinate) le convocazioni provinciali per tutti gli incarichi annuali e fino al termine delle attività didattiche, sospendendo per quest’anno il limite delle 20 scuole delle Graduatorie d’istituto (in attesa di una loro definitiva trasformazione in Graduatorie provinciali)”.