Attualità

Sciopero sociale in tutta Italia [foto+audio+video]

A Milano, Rimini e Padova cortei resistono alle cariche della polizia, lavoratori dello spettacolo in piazza a Torino, diverse manifestazioni a Roma e Napoli prendono di mira negozi chic e centri commerciali, occupato aeroporto a Pisa.

14 Novembre 2014 - 22:09

di Babba Urra, Paco e Marco Preiario

Un successo in tutta Italia  lo sciopero sociale, ovunque blocchi, presidi e manifestazioni. Di seguito le corrispondenze multimediali dai nostri inviati a Milano e Torino e le cronache da Rimini, Roma, Napoli, Padova e Pisa.
Ma sono davvero moltissime le altre città dove oggi precari, studenti, disoccupati sono scesi in piazza, tante da rendere impossibile una rassegna completa: Brescia, Bergamo, Venezia, Parma, Genova, Firenze, Bari, Cosenza, Palermo…

> Leggi la diretta di Zic da Bologna

 

Milano #14N (foto Babba Urra)MILANO – Cariche sugli studenti. Si è concluso così lo Sciopero sociale del 14 novembre a Milano. Partiti in un migliaio dalla centrale piazza Cadorna gli studenti medi volevano raggiungere i manifestanti di piazza Duomo entrando da piazza Fontana. Un cordone di finanzieri armati di scudi e manganelli ha però bloccato la loro avanzata e non ha esitato nello scagliarsi contro le prime file del corteo composto da studenti medi e universitari. “Abbiamo ricevuto manganellate e lancio di lacrimogeni, molti studenti sono stati feriti e si sono sentiti male” racconta una giovane studentessa del liceo. La denuncia dei manifestanti dello sciopero sociale è chiara: “La polizia ci ha bloccato nonostante il percorso fosse autorizzato”. Ancora più grave quanto accaduto sul portone dell’Arcivescovado di Milano. Intorno alle ore 14,00, quando tutto sembrava finito, un’altra carica della polizia si è lanciata contro gli studenti che cercavano di irrompere nella sede della Curia milanese dove si stava svolgendo un incontro organizzato dalla Cei alla presenza del ministro dell’istruzione Stefania Giannini.

E contro lo sfruttamento del lavoro, due mega striscioni sono stati calati dal palazzo del museo del 900 che si affaccia direttamente sulla centralissima piazza Duomo: “Gratis non vi avrei tagliato nemmeno una fetta di torta” e “La cultura non si cura con dottori volontari”. Quella di Milano è stata una manifestazione affollata e molto partecipata. ‘La buona scuola siamo noi, stiamo continuando la nostra lotta’ recitava lo striscione che apriva il corteo dei medi. Nella stessa giornata, oltre agli studenti e ai centri sociali, in diecimila hanno sfilato per le vie del centro sventolando le bandiere rosse dei sindacati di base e della Fiom. A chiudere il serpentone dei metalmeccanici c’erano anche un migliaio di migranti perlopiù lavoratori della logistica appartenenti ai sindacati di base. E mentre le tute blu lentamente si allontanavano dal palco di piazza Duomo in segno di protesta contro l’intervento della segretaria nazionale Cgil Susanna Camusso, anche il gruppo dei No Tav che cercava di entrare in piazza è stato bloccato dalla polizia proprio sul sagrato della chiesa. Pochi istanti di parapiglia sono però bastati a far salire la tensione tra i manifestanti della Fiom che, reduci dalle cariche di Roma del 29 ottobre, si sono subito scagliati contro le forze dell’ordine scaraventato le transenne sui gradini della chiesa e lanciando insulti alla polizia presente in piazza.

 

http://www.flickr.com/photos/zicphoto/sets/72157649228005626/show/

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TORINO – In piazza in cinquemila a Torino per lo Sciopero sociale. Non solo sindacati di base ma anche studenti e centri sociali hanno attraversato le vie del centro per dire no alle politiche che implementano il lavoro precario e lo sfruttamento. Particolarmente consistente lo spezzone composto dai lavoratori dello spettacolo attivi sotto la Mole che hanno inscenato diverse azioni comunicative durante il corteo del 14 novembre. Tra la folla, anche le centinaia di lavoratrici e lavoratori del settore dell’arte e dello spettacolo hanno sfilato per difendere il diritto al lavoro ed a non essere precari. “Scioperiamo insieme agli altri perché vogliamo una politica dello spettacolo migliore e una cultura libera e lontana dalle logiche del profitto del grande evento” racconta una ragazza dell’assemblea della Cavallerizza Reale, il complesso storico monumentale da sempre Teatro che oggi è stato messo in vendita dal comune di Torino.  “Faccio l’attore e sono al di sotto della soglia di povertà. Non sei solo, siamo tutti* senza diritti: l’arte e la cultura sono un lavoro, non un hobby!” è stato uno degli slogan rivendicato dal corteo dei precari dello spettacolo in piazza. Al contrario di quanto avvenuto in altre piazze italiane nel giorno dello sciopero sociale, a Torino non si è registrato nessuno scontro tra i manifestanti e le forze dell’ordine.

#14N Torino (foto Zic)

 

> Audio: Roberta, Assemblea Cavallerizza, Torino

 

 

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RIMINI – La sciopero sociale del 14 novembre, scrivono  gli organizzatori (Collettivo studenti, Associazione Diritti Lavoratori ADL Cobas, Casa Madiba Network, Polisportiva Antirazzista Autside) in una nota, “ha attraversato anche la Romagna con un corteo meticcio e partecipato durante la mattinata nella città di Rimini. Inaccettabili i divieti della Questura  per questo ci siamo scontrati fisicamente con la celere schierata. Lo rivendichiamo fino in fondo, oggi abbiamo dimostrato che anche a Rimini ci sono corpi desideranti di uomini e donne, studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici, precari/e disponibili al conflitto e alla costruzione di un’alternativa che deve passare anche dal pieno esercizio del diritto alla città. Per questo e con questa determinazione ci siamo conquistati fino in fondo parte degli spazi a noi vietati attraversando il centro città fino alla conclusione della manifestazione – con un tratto non autorizzatofino a Casa Madiba”.
> I video diffusi dal Laboratorio Paz:

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ROMA – Una giornata lunga e piena di appuntamenti che cominciata nelle prime ore della mattinata quando un gruppo dei movimenti per il diritto all’abitare ha occupato all’Aventino un palazzo vuoto della Banca nazionale del lavoro. Lavoratori, precari, migranti e studenti hanno marciato per tutta la giornata per dire “no allo sfruttamento e si alla libertà di movimento”, #Stopaljobsact, #scioperosocialegenerale.

Durante la giornata sono state sanzionate la sede del ministero dell’Economia e l’ambasciata tedesca. Una parte dei manifestanti, dopo aver sfilato per le vie del centro della capitale, ha poi proseguito con un sit-in al ministero dell’Istruzione e della ricerca per gridare “No alla buona scuola di Renzi” e chiedere un incontro con il Miur. Nonostante l’ampio dispiegamento delle forze dell’ordine non si sono registrati momenti di contatto tra polizia e manifestanti. Parte del corteo si è poi unito al presidio di via Capraia per impedire l’arrivo di Borghezio a Tor Sapienza, il quartiere in cui da giorni si consuma una lotta tra i migranti che vivono nella zona, gli abitanti del quartiere e i fascisti di Casa Pound.

Studenti, migranti ma non solo. “Io sto con Ilario e Valentino, no alla privatizzazione del trasporto pubblico”. Così una trentina di lavoratori si sono arrampicati sulle impalcature del Colosseo per manifestare solidarietà ai due autisti della ditta di trasporti Roma Tpl licenziati dopo aver partecipato alla trasmissione televisiva ‘Presa diretta’ e protestare contro le azioni disciplinari dell’azienda contro i suoi dipendenti. A fine giornata all’Auchan di Casal Bertone, i manifestanti assieme ai lavoratori licenziati hanno invaso il centro commerciale della zona est della capitale per dire no al lavoro precario. Roma #14N (foto da twitter @IlCorsaro_Info)

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NAPOLI – La giornata inizia con blocchi e picchetti a scuole e università e con l’occupazione dell’ufficio anagrafe di piazza Dante da parte dei movimenti per il diritto all’abitare, che protestavano controno la legge Lupi, accusata di colpire le occupazioni imponendo il distacco delle utenze e negando il diritto alla residenza. A metà mattina in 10.000 partono in corteo, bloccando prima le vie del centro e poi la tangenziale. Nuovo appuntamento nel pomeriggio, con i picchetti precari davanti ai negozi delle multinazionali della moda nelle strade dello shopping.

Napoli #14N, corteo in tangenziale (foto Scioperosociale.it)

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PADOVA –Dopo  un blocco dei lavoratori della logistica e di Adl Cobas ai cancelli del deposito del supermercato Despar, corteo e blocchi del traffico, caricato quando decide di proseguire oltre il tracciato autorizato dalla Questura. Si legge sul sito dello spazio socaile Bios Lab: “Un partecipatissimo corteo, rumoroso, colorato ed eterogeneo è partito alle 9:30 dalla Prefettura, provando a connettere le numerose lotte che stanno attraversando il territorio e ci coinvolgono direttamente; lungo il corteo stesso è stata gridata a gran voce la volontà di non sottostare più al ricatto della precarietà lavorativa, all’assenza di garanzie, alla riproduzione di vecchi meccanismi assistenziali che agganciano gli ammortizzatori sociali alla necessità della riproduzione familistica, al clima cittadino in cui razzismo ed esclusione vengono spacciate per sicurezza. Arrivati alla fine del percorso autorizzato, già presidiato immotivatamente da un gran numero di forze dell’ordine, il corteo ha deciso di continuare in maniera selvaggia lo sciopero, rivendicando la volontà di bloccare il più possibile i flussi produttivi che attraversano la città. Al momento di girare per via Beato pellegrino siamo stati violentemente aggrediti con una carica dalla polizia che, solerte, bloccava la via, impedendoci il passaggio.”

Netta la condanna degli attivisti all’operato delle divise: “La vergognosa reazione poliziesca, che lede i più elementari diritti della democrazia, è un chiaro segnale che il governo ed il suo partito di maggioranza provano a dare a chi quotidianamente alza la testa contro questo vergognoso stato di cose, non accetta l’asservimento e la repressione.

Padova #14N (foto da twitter @bios_lab)

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PISA – Lunga giornata di lotta con diverse azioni, iniziata prima dell’alba con i blocchi dei lavoratori nella logistica, che poi hanno raggiunto in corteo l’aeroporto Galileo Galilei e lo hanno occupato, attraversandolo con cortei interni e bloccando i check-in. Alla SAT, società che gestisce lo scalo, i manifestanti contestano le regole che determinano l’esternalizzazione degli appalti, tali da porre i lavoratori in condizione di schiavitù e ricatto.  Contemporaneamente, in città, un corteo degli studenti medi veniva caricato dalla polizia di fornte alla provincia. Nel pomeriggio alcune famiglie in emergenza abitativa hanno occupato un’ex sede Inpdad.

#14N Aeroporto Pisa (foto da fb Pisa Sciopera)