Tanto fiacco il corteo Cgil-Uil quanto movimentati quelli delle realtà dell’autorganizzazione: letame, vernice e striscioni contro numerosi obiettivi in città. Tornano anche gli “strikers”. In mattinata sciopero della logistica all’Interporto.
Oltre ai cortei dei sindacati confederali, parso ai cronisti di Zeroincondotta un po’ sottotono, diverse manifestazioni dei collettivi si sono succedute in mattinata.
Partito da piazza San Francesco, il corteo promosso #iononlavorogratis e studenti medi autorganizzati ha percorso via Barberia e via Farini, per una prima azione alla sede di Bankitalia di piazza Cavour: attacchinati sulle colonne fumetti detournati di Lupin III, contro crisi e austerity.
Un sacco di letame è stato svuotato all’ Ufficio Notifiche, Esecuzioni e Protesti (Unep) di vicolo Monticelli, al grido di “Basta Sfratti”. Di nuovo letame alla sede del Nuovo CentroDestra in via Santo Stefano.
Il corteo si è poi diretto in zona universitaria, dove è stata simbolicamente chiuso l’Ufficio Tirocini di Largo Trombetti. In porta San Donato gli attivisti hanno appeso uno striscione: “È tempo di sciopero sociale”.
Ultima tappa e terzo sversamento di letame a Hera, in viale Berti Bichat. Uno striscione affisso sull’ingresso recitava “Hera tossica”. Gli interventi hanno paragonato la situazione della sede della multiutility, con grandi quantità di sostanze tossiche pochi metri sottoterra, a quella di Eternit e Ilva: “Ci avvelenano con i nostri stessi soldi”. Infine il corteo è tornato a dirigersi verso la cittadella universitaria, per sciogliersi in piazza Verdi.
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> Le foto del corteo partito da piazza San Francesco:
https://www.flickr.com/photos/zicphoto/sets/72157649728589405/show/
Un altro corteo studentesco, convocato da Collettivo Universitario Autonomo e Collettivo Autonomo Studentesco, è partito da piazza XX Settembre. In piazza VIII Agosto una prima tappa al ministero del Lavoro rinominandolo con uno striscione “Ministero dello sfruttamento e della precarietà”. In via Irnerio sanzionate filiali di agenzie interinali “che speculano sulle nostre vite” e delle banche Unicredit e Carisbo “che investono sulla speculazione e su opere inutili come il fico e l’expo mentre ci negano il diritto allo studio!”, nonché la sede di Zanichelli, contro il carolibri.
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Gli “strikers” del Laboratorio per lo Sciopero Sociale, invece, sono stati protagonisti di un blitz nel corteo sindacale: “Chi oggi manca sono le precarie e i precari per cui lo sciopero è una possibilità ancora lontana – scrivono su facebook- Lo sciopero generale deve diventare #scioperosociale generale!”
Distribuita una lettera a chi sciopera: “Noi abbiamo scioperato contro il Jobs act, non abbiamo aspettato che fosse approvato. La concertazione è ormai finita e nessun sindacato per quanto grande potrà resuscitarla. È il momento di reinventare le forme dello sciopero perché sia davvero possibile in ogni posto di lavoro anche laddove il lavoro non è riconosciuto come tale. Lo sciopero è uno strumento di lotta che tutti devono poter usare. Se la precarietà investe tutto il lavoro, lo sciopero deve poter investire tutta la società”. È tempo di #scioperosociale!
Proseguono gli strikers sul social network: “Dicono dal palco: percentuali bulgare di lavoratrici e in lavoratori in sciopero. Non dicono che ci sono percentuali bulgare di precarie al lavoro. Sono le donne e gli uomini che lavorano al fianco dei cosiddetti “dipendenti” ma con un contratto a chiamata, pagati coi voucher anziché alla fine del mese, con un permesso di soggiorno e pochi diritti in tasca…sono quelli che vogliono un salario minimo europeo, un welfare e un reddito europei, che dicono basta al lavoro gratuito! Perché lo sciopero sociale diventi generale, follow the strikers!
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Ma la giornata di lotta era iniziata già prima dell’alba, con i blocchi di SiCobas e Laboratorio Crash all’interporto. Scrive il centro sociale: “Insieme alle bandiere del SiCobas sventolano quelle del movimento per il diritto all’abitare: le lotte contro l applicazione materiale del Jobs Act, lo sfruttamento e il Piano Casa si connettono!”
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> Altre foto dai nostri inviati in piazza:
http://www.flickr.com/photos/zicphoto/sets/72157649309692427/show/