Fronteggiamento al ministero del Lavoro, poi la polizia spinge i manifestanti fino in via del Tritone. Feriti e contusi, uno grave. Almeno sei fermati. Il racconto del nostro inviato e il comunicato diffuso in serata.
La rabbia dei precari, degli sfrattati, di chi paga giorno per giorno i prezzi di crisi e austerity esplode intorno alle 17.30 di questo pomeriggio a Roma, in via Veneto, poco distante dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Centinaia di partecipanti al corteo dei movimenti per casa, reddito e dignità per tutti si sono staccati da piazza Barberini, dove si era fermata la manifestazione di oltre 30.000 persone partita due ore prima da Porta Pia, per avanzare lungo via Veneto in direzione del dicastero oggi guidato dall’imolese Poletti.
Per quasi quaranta minuti i manifestanti fronteggiano l’ingente dispiegamento di forze di polizia, lanciando oggetti ed esplodendo petardi. La reazione è brutale: una lunga carica che spinge tutti in discesa fino nella sottostante piazza Barberini, dove era rimasto il grosso dei dimostranti, tra i quali non poche famiglie di occupanti migranti e non. I reparti antisommossa non si arrestano, comprimendo migliaia di persone in via del Tritone. Quella che si genera è una calca in preda al caos che fa cadere molti a terra, calpestati delle altre persone in fuga.
Pochi minuti dopo, defluiti i manifestanti e arretrata la polizia, al cronista resta la vista di una distesa di cocci di vetro dispersi dai carrelli rovesciati agli ambulanti, zaini, bandiere, striscioni, un’infinità di scarpe. Sono almeno sei le persone fermate, decine i feriti e i contusi tra i manifestanti, il caso più grave quello di un uomo a cui scoppia in mano un petardo, che probabilmente aveva afferrato per scagliarlo lontano da chi stava in piazza. Viene condotto d’urgenza in ospedale dove non si può fare altro che procedere all’amputazione.
Il corteo, dopo le cariche, si può ricomperre per percorrere via Nazionale, piazza Repubblica, piazza Indipendenza e fare ritorno a Porta Pia, dove prosegue la tendopoli che da giorni è tornata a vivere davanti al ministero delle Infrastrutture, come durante la sollevazione continua dello scorso ottobre. Per domattina alle 10 è prevista un’assemblea nazionale che discuterà di come continuare la mobilitazione, che già prevede due nuove giornate cruciali il Primo maggio e l’11 luglio, giorno in cui a Torino si riunirà il vertice europeo sulla disoccupazione giovanile.
La giornata si rivela tesa fin dall’inizio, con diversi pullman (anche provenienti da Bologna) fermati e perquisiti ai caselli autostradali e ai parcheggi del Verano e di Anagnina. Il clima alla partenza è comunque di grande determinazione e voglia diffusa di opporsi alle politiche del governo Renzi, dal piano casa con il suo articolo 5 anti-occupazioni alle misure di ancor più marcata precarizzazione previste dal jobs act. Poco dopo la partenza, dietro lo strisicone “Ribaltiamo il governo Renzi – cancelliamo il decreto Lupi & il Jobs Act”, il passaggio in corso Italia, sotto una storica occupazione abitativa, occasione per ribadire il supporto ai movimenti di lotta per la casa, probabilmente la componente più forte e numerosa del movimento sceso in piazza in questo 12 aprile, composto di uomini, donne, bambini, chi nato in Italia chi in tanti altri paesi, disposti a sfidare leggi e speculazione per conquistare a mani nude il diritto di vivere sotto un tetto.
Interviene dal camion in testa al corteo anche Nicoletta Dosio, portando il “grande abbraccio” del movimento NoTav valsusino: “Vinceremo con gentilezza e organizzazione concreta, sarà il conflitto che ci libererà”.
Prima che il corteo punti verso il ministero del Lavoro, un fitto lancio di uova e frutta marchia il ministero dell’Economia in via XX Settembre, luogo dove polizia e manifestanti dei movimenti sociali si erano scontrati nel precedente corteo nazionale, il 19 ottobre scorso.
Purtroppo stavolta niente fotografie originali: la fotocamera dell’inviato di Zeroincondotta è da annoverare tra le vittime della carica a Barberini.
> Il comunicato diffuso da Porta Pia al termine della manifestazione:
#12A Parte la campagna elettorale: altro che soluzioni, manganelli contro chi chiede casa reddito e diritti per tutti
30 mila in piazza “Sgomberiamo Renzi! I diritti si conquistano a spinta!”
Un corteo di oltre 30mila persone oggi si è mosso da Porta Pia per portare l’assedio ai ministeri e contestare i provvedimenti che il governo Renzi ha già preso sul tema della casa e del lavoro.
Una manifestazione meticcia, determinata a portare la rabbia davanti ai luoghi simbolo delle politiche di austerity per contestare con forza il decreto Lupi e il Jobs Act, attaccata pesantemente su via Veneto e piazza Barberini con manganelli e gas lacrimogeni.
Un’aperura di campagna elettorale che ha confermato la linea “soluzioni zero” del governo Renzi, caricando la manifestazione arrivata sotto il Ministero del lavoro, esplicitando di nuovo l’intenzione di non dare alcun ascolto né tantomeno risposta alle migliaia di famiglie che soffrono la crisi: jobs act e piano casa sono due decreti fatti per formare una schiera di nuovi invisibili senza diritti, condannati ad essere precari a vita e senza un tetto sopra la testa. Due decreti che già rendevano chiaro l’obiettivo di colpire chi lotta, attraverso l’art.5 del piano casa, rendendo sanzionabile chi sciopera, non risparmiando manganellate a chi porta sul piano pubblico l’infamia di un governo che non ha nulla di nuovo e continua a garantire privilegi e interessi degli amici degli amici, condannando alla povertà una popolazione intera.
Un abbraccio va da Porta Pia ai feriti, di cui attualmente due in ospedale piantonati, e ai compagni fermati, di cui ancora non sappiamo se verranno rilasciati o tradotti in carcere. Li vogliamo tutti liberi e subito. La manifestazione di oggi è stata la prima contro il governo Renzi, e non sarà certo l’ultima: saremo in piazza nei territori il 1 maggio in connessione con tante città europee per rivendicare reddito e diritti contro le politiche di austerity, e l’11 luglio ci troverete sicuramente ad assediare il vertice europeo sulla disoccupazione giovanile a torino. Perchè se c’è una cosa di cui siamo sicuri è che di fronte a un potere che fa solo i suoi interessi, i diritti si conquistano a spinta.
Domani alle ore 10 in Porta Pia assemblea verso le prossime mobilitazioni.
Partecipa organizzati lotta!
“Ribaltiamo il governo Renzi -cancelliamo il decreto Lupi & il Jobs Act”