“Siamo oltre 30.000” al corteo partito dalla Sapienza. Nella cittadella universitaria incidente mortale sul lavoro, gli studenti: “Inaccettabile”. Camusso: “Per ora niente sciopero generale”. L’approvazione della riforma potrebbe slittare a domani.
> Leggi anche: Ddl Gelmini, studenti in piazza ovunque
Anche oggi, a Roma, migliaia di studenti in piazza per manifestare contro la riforma Gelmini dell’università, in discussione al Senato. Diversi i cortei partiti questa mattina. A quello che ha preso il via dalla Sapienza “siamo oltre 30.000”, dicono gli studenti, partiti con diversi “pacchi dono” da consegnare in città. Proprio questo corteo poco dopo le 13 ha imboccato la Tangenziale Est, all’altezza di via Prenestina e in direzione Tiburtina. Traffico paralizzato sulla corsia. In precedenza gli studenti avevano invaso anche via Prenestina, bloccando la circolazione. Bloccati anche i binari del tram a Porta Maggiore. Il corteo ha poi fatto improvvisamente dietrofront e imboccato la Tangenziale. Tra gli slogan: “Tangenziale ecologica, Tangenziale libera” e “Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città”‘.
Subito dopo, il corteo partito dalla Sapienza ha imboccato la direzione dell’autostrada Roma-L’Aquila, bloccandola. Gli studenti urlano: “Noi il casello non lo paghiamo”. Il corteo ha invaso la galleria Pittaluga dell’autostrada. Con il traffico bloccato da entrambe le direzioni, gli studenti lanciano petardi e urlano slogan come “Lo vedi che succede a vota’ Silvio’. Diversi automobilisti solidarizzano con gli studenti. I manifestanti battono i caschi sul fianco della galleria creando un rumore assordante. Appare la scritta: “22/12 la prossima volta assaltiamo il cielo”. Il corteo ha poi lasciato il tratto urbano dell’autostrada e si dirige verso la stazione Tiburtina, per ritornare alla Sapienza dove si svolgerà una grande assemblea.
Il corteo delle superiori partito da Piramide, invece, si è avvicinato al ministero dell’Istruzione. Dopo aver percorso via Ippolito Nievo, dove e’ stato salutato da applausi e ovazioni dei dipendenti del palazzo dell’Agenzia delle Entrate affacciati dalle finestre, il corteo ha raggiunto viale Trastevere. I manifestanti, giunti ormai a poche centinaia di metri dal ministero dell’Istruzione, hanno acceso diversi fumogeni rossi e fatto esplodere petardi al grido di “Padroni stiamo arrivando”.
La giornata di oggi, purtroppo, deve registrare anche un incidente mortale sul lavoro proprio all’interno della Sapienza. Un controsoffitto e’ crollato improvvisamente in un cantiere edile all’interno della citta’ universitaria, vicino alle facolta’ di Giurisprudenza e Scienze Politiche. Sotto le macerie e’ rimasto un operaio straniero. “Di lavoro non si puo’ morire”, è il commento che arriva dalle manifestazioni degli studenti. “E’ inaccettabile che in questo paese, mentre pochi si arricchiscono, non vi siano neanche i soldi necessari per mettere in sicurezza cantieri e fabbriche. Quella delle morti sul lavoro e’ un’altra piaga gravissima della nostra societa’ completamente ignorata dalle istituzioni”. L’operaio era straniero e l’incidente si è verificato proprio mentre uno dei cortei raggiungeva le comunità migranti del Pigneto: “E’ evidente a tutti la situazione dei lavoratori migranti tranne che al Governo”. Appresa la notizia, alla Sapienza hanno deciso di recarsi gli studenti che erano nel corteo partito da Piramide per portare la loro solidarieta’. Anche gli universitari, dopo l’invasione dell’A24, hanno comunicato di voler tornare alla Sapienza in solidarietà con l’operaio deceduto.
Tra le richieste avanzate dalla piazza c’è quella dello sciopero generale, rivolta alla Cgil. Da parte del segretario generale Susanna Camusso la solita risposta democristiana: “Nessuno esclude lo sciopero generale, ma oggi a nostro avviso non ci sono le condizioni”.
Per quanto riguarda i lavori del Senato, da questa mattina letteralmente blindato dalle forze dell’ordine, si apprende che oggi proseguiranno ad oltranza e non si esclude che l’approvazione finale del ddl Gelmini possa slittare a domani.
Se a Roma non si registrano particolari tensioni, visto che gli studenti hanno scelto di non dirigersi verso la zona rossa spiazzando le forze dell’ordine, in altre città come Palermo e Milano la rabbia dei manifestanti si è tradotta in tafferugli e cariche della Polizia.