Attualità

Rojava / Lo schiaffo all’Isis

Le milizie curde di Ypg/Ypj strappano al Califfato un punto di transito vitale e si avvicinano alla roccaforte di Raqqa: “Ora unità di tutti i movimenti rivoluzionari e democratici” dei popoli siriani.

17 Giugno 2015 - 11:08

(foto Ypg)La resistenza del Rojava ha tolto all’Isis il controllo di Tell Abyad, snodo fondamentale per raggiungere Raqqa, capitale del sedicente califfato, riunificando il cantone di Kobanê da tempo isolato, a quello di Cizîrê. La ritirata degli islamisti e l’arrivo delle forze di liberazione sono stati accolti in un clima di euforia e festa generalizzata.

Così ha annunciato ieri l’ufficio stampa dell’YPG con una nota diffusa in inglese: “Al 41esimo giorno della fase 2 dell’operazione Comandante Rubar Qamishlo, forze delle YPG (Unità di difesa del popolo), delle YPJ (Unità di difesa delle donne) e di Vulcano dell’Eufrate [Burkan al-Firat, centrale operativa congiunta tra YPG/YPJ e Esercito libero siriano, NdR] arrivate sia dal cantone di Kobanê sia da quello di Cizîrê hanno proseguito le operazioni militari attorno alla città di Girê Spî (Tell Abyad). Dopo essersi unite, le nostre forze dai due cantoni hanno potuto infliggere un completo blocco della città e di oltre 40 villaggi circostanti. Alla sera del 15 giugno le Unità di difesa hanno dato il via all’assalto finale dell’operazione di soccorso di queste località occupate dove i terroristi di Daesh (Isis) erano posizionati in ritirata. Sono scoppiati violenti scontri tra le nostre forze e i gruppi terroristi che attaccavano in un disperato tentativo di rompere l’assedio”.

“Come risultato finale”, si legge in conclsione, “le Unità di difesa ieri hanno con successo e definitivamente messo fine all’occupazione da parte dei terroristi della città di Girê Spî. A oggi, le operazioni di liberazione deli ultimi due quartieri della città sono state completate e il processo di riunificazione è avanzato verso le campagne della strategia località di confine”.

Nelle ore successive, il comando dell’YPG ha diffuso un secondo comunicato, tutto volto a esortare le forze anti-Isis e anti-Assad a unire gli sforzi: “Dal momento che riteniamo Daesh non solo il nemico del popolo curdo, ma un gruppo terrorista che minaccia arabi, siriaci, drusi e tutti i popoli che vivono in Siria e in Medio Oriente, consideriamo ogni vittoria delle nostre unità su questo gruppo come una vittoria di tutti quei popoli. Con questa campagna cerchiamo di stabilire l’unità di tutte le componenti della Siria, i movimenti rivoluzionari e democratici. Il nostro obiettivo sarà quello di proteggere la rivoluzione del Rojava, contribuire a fondare una Siria democratica, liberare le popolazioni locali, rimuovere la minaccia di Daesh e mettere in sicurezza la regione. Per questo, prima di tutti, sono state le popolazioni arabe a sostenerci e poi esprimerci la loro felicità. Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questa vittoria storica, continueremo a restare fedeli al nostro compito di proteggere i valori umani. Crediamo che questa vittoria sia stata raggiunta con l’aiuto delle popolazioni locali che si sono unite allo sforzo di respingere Daesh in tutte le aree della Siria”.