Famiglia rischiava la strada nonostante l’imminente assegnazione di una casa popolare. Lo comunica Social Log, rilanciando la Notte rossa del 12/9 “per rompere il silenzio sul diritto all’abitare e alzare la voce in difesa delle occupazioni”.
Ricominciano le esecuzioni degli sfratti, riprendono i picchetti!
Dopo soli venti giorni di interruzione con l’inizio di settembre sono riprese le attività degli ufficiali giudiziari e con loro quella del Comitato Inquilini Resistenti, che di fronte alle decine di sfratti esecutivi nel solo mese corrente ci vedono impegnati in una fitta agenda di resistenze che da oggi ci vedrà impegnati a far valere il diritto ad avere una casa per le decine di famiglia sotto sfratto. Stamattina, una muraglia umana di solidarietà ha dato vita al picchetto antisfratto per la famiglia di Assia e dei suoi tre figli. Oggi il terzo accesso dell’ufficiale giudiziario per obbligare la famiglia ad abbandonare l’immobile che a causa della crisi e le sempre più precarie attività lavorative di mamma e papa non hanno permesso di continuare a pagare il canone mensile. Dall’altra l’imminente assegnazione di una casa popolare non ha destato l’ufficiale giudiziario dal tentativo di eseguire lo sfratto, causa la mancanza di una presa di responsabilità da parte degli assistenti sociali e degli uffici competenti nel fornire una semplice certificazione dell’imminente assegnazione.
Ancora una volta, quindi, grazie alla numerosa presenza di solidali, si è potuta strappare con la lotta una un rinvio che consentirà a Assia e alla sua famiglia di mantenere il punteggio nella graduatoria, che con l’esecuzione avrebbe perso mandando in fumo qualsiasi possibilità di ottenere una casa popolare e cosi continuare la battaglia per un’assegnazione definitiva.
Tutto ciò non fa che rafforzare la tesi secondo la quale siamo in una condizione senza precedenti nel nostro paese, una condizione che vede non solo la totale assenza di risposte da parte del Governo alle situazioni di disagio abitativo, ma che evidenzia come negli ultimi anni il sistema welfaristico sia stato demolito pezzo a pezzo dai vari patti di stabilità e bilancio in favore della rendita fondiaria e del capitale finanziario che questa crisi ha contribuito a generare. Non possiamo voltare più le spalle di fronte alla povertà per questo impediremo che le conseguenze degli irresponsabili riduzioni, al bilancio pubblico, incidano sulle già insufficienti politiche abitative e welfaristiche.
Per questo sentiamo l’esigenza di far proseguire il percorso di autorganizzazione e di presa di parola pubblica da parte delle famiglie sotto sfratto, occupanti e solidali, con una nuova Notte Rossa che sabato 12 prenderà avvio dall’Ex Telecom dalle ore 20 per rompere il silenzio sul diritto all’abitare e per alzare la voce insieme in difesa delle occupazioni abitative, della resistenza agli sfratti e della lotta per l’abolizione dell’articolo 5 e per gridare prima i poveri.
Piattaforma di lotta in movimento:
Una moratoria immediata degli sfratti
La fine degli sgomberi e la difesa delle occupazioni abitative
L’abolizione dell’articolo 5 del Piano Casa
Il riconoscimento delle buone pratiche di autorigenerazione di stabili privati e pubblici sfitti, deteriorati e non utilizzati da anni
L’accesso alle graduatorie ERP ad Isee zero
Blocco della svendita e della privatizzazione del patrimonio dell’edilizia pubblica
Comitato Inquilini Resistenti con Social Log