Nel giorno dell’astensione dal lavoro dei metalmeccanici, alle 8.30 concentramento degli studenti medi in Piazza Verdi, da dove alle 10 partiranno anche gli universitari, poi cortei e blocchi.
Torna in piazza la generazione in rivolta che reclama un futuro scippato. Il 27 gennaio, giorno di sciopero dei metalmeccanici, daranno il la gli studenti medi, che si concentreranno in Piazza Verdi alle 8.30 [e non in Piazza XX Settembre come avevamo scritto inizialmente, NdR] da dove più tardi partiranno anche gli universitari. Poi nuovo corteo, per il quale si annuncia il ritorno dei «blocchi metropolitani» per «bloccare comunicazioni e flussi delle merci», e che raggiungerà Piazza Maggiore, dove culmina anche il corteo della Fiom, il quale tutta probabilità partirà da Porta Saragozza per poi percorre i viali e rientrare in centro da via Don Minzoni. Ma non sembra escluso che anche dopo il comizio sindacale ripartano cortei e blocchi.
A delineare la giornata l’Assemblea di Ateneo tenuta ieri sera alla facoltà di Lettere e Filosofia di via Zamboni 38, in un Aula III non meno gremita di quanto lo è stata per tutto dicembre. Attestati di solidarietà e complicità ai metalmeccanici, richiami alla rivolta tunisna e ampia condivisione sull’individuare la data del 27 come momento di lotta trasversale contro un «modello Marchionne» che rischia di diventare un paradigma dello sfruttamento di tutti i lavoratori, e contro il governo. Sarà la parola d’ordine dello «sciopero metropolitano» a caratterizzare un appello a generalizzare la mobilitazione che verrà diffuso nei prossimi giorni.
E quanto alla Legge Gelmini, l’obiettivo è «renderne impossibile l’attuazione» con pratiche di blocco e di costruzione dal basso di un’università altra.
Al «38» sono intervenuti anche i ricercatori della «Rete dei Precari della Ricerca e della Didattica» che hanno annunciato la loro partecipazione al dibattito promosso per domani sera alle 18 dai dipendenti di Teatro Comunale e Duse, il primo a rischio chiusura il secondo già dismesso dall’Ente Teatrale Italiano.
E’ solo in Emilia Romagna, per ragioni connesse alla festività patronale di Modena, che la Fiom ha indetto l’astensione dal lavoro il 27 gennaio, mentre tutte le altre regioni sciopereranno il successivo venerdì 28; i sindacati di base Cobas e Usi-Ait, che pur parteciperanno alla mobilitazione bolognese di giovedì, hanno invece indetto lo sciopero intercategoriale in tutte le regioni per venerdì, ma non sono state annunciate manifestazioni in città. Sempre il 28, scioperano anche i metalmeccanici di Usb lavoro privato e FlmUniti Cub e i lavoratori di Cub Scuola Università Ricerca.