Attualità

Rimini / “Basta violenze di polizia”, contestata Cancellieri

Fischi e urla mentre interviene il ministro, poi la platea studentesca della Giornata della Legalità applaude a un’attivista che ottiene di parlare dal palco. La titolare del Viminale evasiva sulla richiesta di identificativi sulle divise.

17 Novembre 2012 - 15:51

“E’ inaccettabile che il ministro dell’Interno che ha comandato le cariche venga qui a parlare di legalità. E’ una vergogna. Quella della polizia e’ una reazione spropositata”. E’ quanto ha detto dal palco della Giornata della Legalità, a Rimini, una dei manifestanti che hanno interrotto il convegno mentre interveniva Anna Maria Cancellieri. La platea, composta da millecinquecento persone, quasi tutti studenti, ha risposto con una vera e propria ovazione.

Gli attivisti del Laboratorio Paz e dell’Associazione Rumori Sinistri hanno srotolato nella sala uno striscione: “Basta violenze di polizia, identificativi sulle divise”, mentre l’intervento della titolare del Viminale veniva interrotto a più riprese da grida e fischi. Cancellieri, da parte sua, non ha saputo che bollare come “squadristi” e “fascisti” i metodi dei contestatori, che poco dopo hanno ottenuto di intervenire dal palco. Alla richiesta di rendere riconoscibili con i numeri di matricola gli agenti impiegati in operazioni di piazza la ministra ha risposto evasiva: “Se ne sta dibattendo”.

> Il comunicato diffuso ieri dall’Associazione Rumori Sinistri:

Sulla “Giornata della legalità” a Rimini

Giornata della legalità a Rimini: La giustificazione per reprimere violentemente le manifestazioni degli studenti/precari o uno strumento per garantire i diritti dei lavoratori stagionali nel distretto del turismo?

Con il presente comunicato vogliamo rendere pubblico che come associazione di volontariato Rumori sinistri non parteciperemo alla giornata della Legalità, di sabato 17 novembre a Rimini. Nella quale sarà presente anche il Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri e che vedrà protagonisti pezzi importanti del volontariato locale, oltre che tutte le scuole della Provincia.
La nostra scelta è dettata dalla volontà di precisare che noi siamo favorevoli alla garanzia della legalità, come strumento per rendere fattuali e concreti i diritti sanciti dai contratti nazionali e dalla Costituzione. Siamo lontanissimi da chi invoca la legalità, come giustificazione per reprimere violentemente le manifestazioni di dissenso e mantenere uno status quo, caratterizzato dall’aumento della povertà e delle diseguaglianze sociali.
Nonostante i buoni propositi dell’iniziativa, dove come recita il documento di Volontarimini “il volontariato è invitato a svolgere un ruolo attivo nella raccolta fondi a favore dei terremotati in Emilia” troviamo la presenza del Ministro Cancellieri inopportuna dopo i gravi fatti di mercoledì 14 novembre dove centinaia di studenti, precari e lavoratori a Roma, ma anche in molte altre città italiane, hanno subito – come purtroppo troppo frequentamene accade – una violenza gratuita ed ingiustificata da parte dei reparti mobili della Polizia di Stato che sono sotto la stretta competenza del Ministero dell’Interno, presieduto proprio da Annamaria Cancellieri.
Riteniamo che la legalità, in un periodo drammatico come questo, sia un bene importante che non afferisce di certo alla brutale violenza con cui vengono letteralmente e chirurgicamente sedate tutte le manifestazioni e le forme di dissenso nel nostro paese ma debba essere intesa come valore che sta al passo con la promozione della giustizia sociale e il rispetto dei diritti più elementari di ogni essere umano. Quegli stessi valori che il 14 novembre hanno portato nelle piazze di tutti i paesi europei migliaia e migliaia di persone colpite dalle politiche di austerità.
Questo tipo di promozione della legalità ha contraddistinto da sempre l’azione della nostra associazione che attraverso un lavoro puntuale di inchiesta e di assistenza ai lavoratori stagionali ha fatto emergere fenomeni di tratta transnazionale dall’Est Europa verso il nostro territorio oltre ad aver favorito l’emersione delle gravi condizioni di sfruttamento lavorativo in cui versano centinaia di lavoratori e lavoratrici stagionali nelle strutture alberghiere della nostra città. Condizioni indegne per un paese chiamato civile.
Le Istituzioni locali sono molto impegnate negli eventi in cui “La legalità” è un feticcio utile per evitare una reale e seria riflessione sui rapporti di potere che si celano dietro le pratiche di illegalità nei luoghi di lavoro. Non conosciamo azioni concrete dei comuni rivieraschi della Provincia contro l’illegalità atta a schiacciare i diritti dei lavoratori stagionali e derubarli di parte del salario fissato dal Contratto Nazionale del Commercio. Non ci sorprende che a tale evento non siano stati invitati funzionari dello Stato impegnati contro l’illegalità degli sfruttatori: INPS, Ispettorato del Lavoro ecc. ecc.. Questa scelta è pienamente in linea con la condotta della Giunta di centrosinistra del Comune di Rimini, il quale alle promesse esposte nella seduta del Consiglio Comunale del 5 Luglio non ha dato seguito. A distanza di cinque mesi la suddetta Giunta Comunale non ha ancora indetto un Consiglio Comunale sul sul tema del Lavoro Gravemente Sfruttato nel Distretto Turistico aperto a soggetti istituzionali ed ai volontari delle associazioni riminesi. Le quali potrebbero spiegare che l’illegalità diffusa nelle azienda turistiche è la condizione essenziale in cui la parte forte (lo sfruttatore) denigra la parte debole (il lavoratore). La promozione della legalità, quindi, si realizza stanziando un fondo per aiutare la parte debole a denunciare il proprio sfruttatore. Per questo motivo, torniamo a chiedere alle Istituzioni locali un fondo sociale per la legalità nei rapporti di lavoro.
Noi non abbiamo speranze in un governo che ha reso più poveri i lavoratori ed ha promosso il lavoro nero, attraverso la Riforma Fornero. Il 14 Novembre in tantissime piazze italiane, decine di migliaia di studenti, precari, lavoratori hanno mostrato di non aver fiducia in questo Governo, che preferisce “il bastone alla carota”. Un’idea di Legalità connessa all’Istruzione, al lavoro, al dissenso sociale che ci fa alquanto paura.
Esprimiamo vicinanza a chi è stato ferito e ai giovani arrestati, al loro posto potevamo esserci tutti e tutte noi che ogni giorno ci impegniamo per un mondo più giusto.
Ps: Rumori sinistri sostiene la campagna per i numeri identificativi sulle divise degli agenti, perché chi commette abusi e violenze come quelle del 14 novembre non rimangano impuniti

Ass. Rumori Sinistri