Ieri sera, dopo gli sgomberi dell’ex Masini e Crash, partecipata assemblea al mercato contadino di via P.Fabbri. Oggi tantissime persone tra i banchi dei produttori all’esterno del Baraccano: “Un quartiere che si riprende i propri spazi”.
Lo sgombero chiude Làbas ma non ferma Làbas: lo confermano le tantissime persone che nella giornata di oggi hanno partecipato al mercato contadino che, non potendosi svolgere come ogni mercoledì nel cortile dell’ex caserma Masini, si è comunque tenuto appena pochi metri più in là e cioè all’esterno dell’area militare tra piazza del Baraccano, il giardino Santa Teresa Verzeri e gli scalini della chiesa. Nonostante la giornata caldissima, persone di ogni età hanno dunque risposto all’appello promosso per confermare il mercato, rilanciato anche nel corso della partecipata assemblea che si è svolta ieri sera su invito (dopo lo sgombero sia di Làbas che di Crash) dell’associazione CampiAperti, nel cortile che ospita il mercato del martedì in via Paolo Fabbri, a cui hanno partecipato moltissime realtà cittadine.
Un’attivista del collettivo a Zic: “Oggi siamo qua al mercoledì di Làbas, ci piace chiamarlo così perchè come abbiamo sempre detto Làbas non finisce di certo con uno sgombero. Quello che abbiamo provato a fare oggi è stato un po’ un ripristinare la lggitimità: qualcuno ha provato a mascherare l’intervento di ieri come un ripristino della legalità, questo è invece il vero ripristino della legittimità, cioè un quartiere che si riprende i propri spazi e afferma la necessità che Làbas non può scomparire in modo coatto”.
E diventa sempre più lungo l’elenco delle sigle che hanno deciso di esprimere solidarietà ai due spazi sgomberati. Oltre a quelle già citate in precedenti articoli, segnaliamo: Unione inquilini, Coordinamento precari della scuola, Anpi Pratello, 20 Pietre, Il Caso S, Zapruder.
> Altre foto del mercato e (in fondo) una dell’assemblea di ieri sera:
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